Tutto rimandato al prossimo anno. E' slittata la procedura che permetteva allo Stato il prelievo dello 0,1 per cento dagli assegni dei pensionati italiani. La procedura sarebbe dovuta cominciare già ad Aprile dell'anno corrente. Tutto rimandato, probabilmente ai primi mesi dell'anno venturo. L'esecutivo ha infatti identificato una cifra pari a 19,2 milioni di euro che permettono la copertura della Dis-Coll fino al prossimo 30 giugno 2017.

Dall'anno prossimo, lo Stato preleverà dagli assegni pensionistici lo 0,1 per cento per quanto riguarda quelle pagate nell'anno 2015.L'emendamento è stato presentato dalla rappresentante del Partito Democratico Annamaria Parente. Il recupero del differenziale negativo sarebbe avvenuto in massimo quattro mensilità a partire da Aprile, come aveva già comunicato l'Inps, con limite minimo di 1 euro per ciascuna rata. Per il trattenimento si tratta dei seguenti importi: tra 16 e 20 euro per chi incassa Pensioni lorde mensili che oscillano tra i 1.400 e 3.000 euro. Una grande soddisfazione anche dalla Cgil che aveva fortemente sollecitato la misura.

Il motivo del blocco

La procedura era stata individuata dal governo per ricoprire il buco lasciato dall'inflazione stimata nel 2014 e quella realmente calcolata nell'anno stesso. Il provvedimento lanciato dal Ministero del Lavoro è stato dunque bloccato dallo stesso Ministero il 17 Gennaio scorso. Il motivo del blocco è rintracciabile nei dati dell'inflazione da applicare sugli assegni nel 2016. L'adeguamento rispetto all'anno appena trascorso è infatti pari a zero.

La mossa del governo ha permesso ai pensionati di non subire una sforbiciata sugli assegni, oltre al mancato rientro nelle casse statali di 208 milioni di euro. Soltanto un aumento dell'inflazione, che andrebbe a compensare il prelievo sugli assegni, potrebbe portare il Ministero del Lavoro ad annullare il blocco. Se invece l'inflazione stagnasse, il prelievo, salvo ulteriori manovre, dovrebbe cominciare già nei primi anni del prossimo anno.