Nella puntata di "Cartabianca" su Rai3 di questo martedì 14 novembre, è intervenuto il noto sindacalista Maurizio Landini della Cgil, che si è soffermato approfonditamente sul tema del lavoro. Ecco che cosa ha detto.

Landini: 'Siamo un paese senza progetto: va ripensato tutto'

Parlando dello stato generale del Paese, Landini ha affermato: "Siamo senza un progetto: non è chiaro l'Italia che avremo nei prossimi 10 o 15 anni.

Se uno pensa al lavoro, la prima cosa che gli viene in mente è la precarietà. E con la precarietà non si cresce e si fanno star male le persone. Se guardiamo agli ultimi anni le diseguaglianze sono molto aumentate e la precarietà è cresciuta. I numeri dicono che ci sono circa 4,5 milioni che fra lavoro precario e part-time involontario, di fatto sono costrette a fare un lavoro con cui non riescono neanche a vivere: questo è un problema molto grave". Parlando di alcune possibili proposte, Landini ha detto: "Nei prossimi 15-20 anni abbiamo di fronte a grandi cambiamenti, va pensato un sistema che sia anche ambientalmente sostenibile, va riprogettato tutto: dalle scuole alla mobilità.

Se vuoi che la persone usino la propria intelligenza le devi mettere nelle condizioni di poter vivere dignitosamente lavorando e questo oggi non avviene. Questo è il limite del Governo Renzi che non ha prodotto miglioramenti. E' anche per questo che è aumentata ancora di più la lontananza dei cittadini dalla politica, la responsabilità di questo è di chi fa politica e non dei cittadini".

'Sul lavoro centrodestra e di centrosinistra hanno fatto uguale. Servono nuove leggi a tutela dei lavoratori'

Landini ha poi aggiunto: "Le cooperative possono dire a chiunque che stanno applicando la legge, questo perché negli ultimi anni sono state fatte leggi che non tutelano chi lavora ma aumentano la competizione fra le persone.

Le leggi non le fanno certo i sindacati, ma le fa il Parlamento. Responsabili sono gli ultimi governi di centrodestra e di centrosinistra che hanno fatto uguale, la vita dei precari è rimasta la stessa. Il sindacato oggi chiede una legge: che il contratto nazionale di quelli che lavorano di giorno diventi il vincolo sotto al quale un'impresa non può pagare nessun lavoratore. Con una legge del genere diventerebbe illegale pagare la metà un lavoratore che fa la notte in un supermercato. Invece le leggi consentono di fare questa cosa: e se un lavoratore si oppone, viene mandato via perché ce ne sono dieci pronti a prendere il suo posto. Questa è una responsabilità della politica. E' per questo che la CGIL chiede un nuovo Statuto dei Lavoratori e inoltre che un contratto nazionale per essere valido deve essere approvato dalla maggioranza dei lavoratori ed essere firmato da un sindacato rappresentativo: ma il Parlamento non vuol fare niente in tal senso".

'La precarietà è aumentata e l'Italia cresce meno degli altri: ecco perché il 50% della gente non vota più'

Infine Landini ha concluso: "Il Jobs Act ha reso più facili i licenziamenti. Il lavoro o ha dei diritti o non è lavoro. Penso che in un paese civile uno attraverso il lavoro debba non solo potersi realizzare ma anche poter vivere dignitosamente e mantenersi senza essere sotto ricatto. Se questo non avviene significa che c'è qualcosa che non funziona e che bisogna cambiare. Dopo il Jobs Act i livelli di precarietà sono aumentati: inoltre noi come Italia continuiamo a crescere meno e peggio degli altri, i quali hanno fatto la scelta ad esempio di investire molto di più in ricerca e innovazione. Si dovrebbe riflettere che in questi anni sono cambiati i Governi, ci sono nuovi fenomeni politici, ma il 50% delle persone non va a votare: vuol dire che tanta gente non si sente più rappresentata".