Intervistato da Radio Cusano, l'economista Giulio Sapelli, professore universitario di Storia Economica alla Statale di Milano, ha espresso le sue impressioni e valutazioni, dopo la bocciatura definitiva della manovra di bilancio italiana da parte della Commissione Europea. L'accademico italiano ha spiegato molto chiaramente che, in questa fase, non intende prendere le difese né degli apocalittici, né degli integrati: "La situazione è un po’ più usuale di quello che viene rappresentato in Italia dai corifei, a cominciare da Padoan, che tifano per la Troika".

A proposito dell'apertura di una procedura d'infrazione comminata all'Italia dall'Ue, Sapelli ha rassicurato gli ascoltatori, spiegando che prima che si arrivi a questa decisione, devono poter passare anni. Prima arriva la lettera, poi occorrerà interloquire con i Ministri dell'Economia, poi si arriva alla discussione con la Commissione Europea e infine il tutto viene demandato al Consiglio dei Capi di Stato. Ma per passare da una fase all'altra, trascorre del tempo.

Giulio Sapelli ha poi condannato l'atteggiamento generale su questo Governo da parte della classe dirigenziale italiana, sostenendo che l'Italia è l'unico Paese europeo che si trova disunito di fronte all'interesse nazionale.

Infatti, secondo Sapelli, una parte della classe dominante si augura paradossalmente che l'Italia sprofondi nel baratro e venga conseguentemente commissariata.

Sapelli: 'Col neoliberismo, un'ondata di intossicazione ideologica'

L'economista ha aggiunto che, negli ultimi 15-20 anni, gli Stati nazionali sono stati contaminati da un'ondata ideologica di intossicazione a vantaggio del neoliberismo dominante. Questo sistema economico, per Sapelli, incentiva ed esorta i giovani ad intraprendere la carriera imprenditoriale, quindi la libera iniziativa, altrimenti non sono nessuno. "Ma perché, uno non può fare bene il postino oppure l'insegnante? Se tu non fai l'imprenditore, sei zero. Ma come zero?".

Sapelli, a questo proposito, ha sottolineato che tutto il pianeta è andato avanti grazie soprattutto all'operato di lodevoli operai, centralinisti ed impiegati.

Per quanto riguarda la questione delle dismissioni immobiliari, il professore Sapelli ha ammonito il vicepremier e capo pentastellato Luigi Di Maio, dicendo: "Con tutto il rispetto che ho per lui, deve però rendersi conto che, alla sua età, avere due cariche così importanti, prima di fare qualsivoglia dichiarazione, dovrebbe farsi consigliare da un consulente tecnico".