Il governo italiano formato da M5S e Lega si trova sempre più al centro degli attacchi e delle critiche provenienti da tutto il mondo politico e finanziario europeo. Questa volta, a spezzare una lancia contro l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, è stato Jens Weidmann, potentissimo governatore della Banca Centrale tedesca, la Bundesbank. Il banchiere teutonico ha parlato di euro e del futuro dell’Europa nel corso del convegno Young Factor, tenutosi a Firenze e promosso dall’Osservatorio permanente dei giovani editori. Al dibattito, moderato dal giornalista Ferruccio De Bortoli, hanno partecipato anche Ignazio Visco e Klaas Knot, entrambi governatori di banche centrali, rispettivamente di Italia e Olanda.

Weidmann ha ammonito il nostro Paese, perché la sua idea economica e finanziaria dell’Europa cozza inevitabilmente con la strada presa dal governo sovranista di Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

La lezione di Jens Weidmann

Secondo il super banchiere tedesco, Jens Weidmann, non è vero che la crisi economica globale, in atto ormai da qualche hanno, abbia avuto solo effetti negativi. Ad esempio, infatti, avrebbe favorito l’integrazione tra i Paesi europei. La sua attenzione è focalizzata sulla politica fiscale che dovrebbe essere gestita in comune dalla Ue e che, invece, resta ancora appannaggio della “sovranità nazionale” di ciascun paese membro. Weidmann spiega che “in altre unioni” (come gli Stati Uniti d’America ad esempio ndr) esiste un unico ministro delle Finanze, mentre in Europa ogni Stato ha ancora il suo ministro.

Per il numero uno della Bundesbank noi europei ci troviamo oggi “di fronte ad un bivio”, perché sarebbe necessario proseguire spediti con “l’integrazione fiscale”, mettendo però in conto una inevitabile “cessione di sovranità”, oppure, in caso contrario, ripensare in senso negativo la stessa idea di Europa unita.

No a una Eurozona a due velocità

Jens Weidmann rifiuta decisamente l’opzione di una Eurozona a due velocità, con regole diverse per i Paesi membri. Se Unione europea deve essere, sarà necessariamente ad “una velocità”. Porte chiuse, quindi, ad un eventuale stravolgimento dell’attuale impianto monetario. Le due velocità, precisa Weidmann, possono esistere solo se si considera il fatto che alcuni Paesi della Ue hanno optato per la moneta unica, mentre altri hanno deciso per il momento di continuare a stamparsi da soli il proprio denaro.

Ma chi ha scelto di entrare nell’euro, ammonisce il potentissimo banchiere di Germania, è tenuto al rispetto di obblighi superiori e ha dovuto rinunciare allo strumento della svalutazione competitiva.

Ridurre ulteriormente la sovranità nazionale

L’idea di Unione europea di Jens Weidmann si fonda su una ulteriore riduzione della sovranità nazionale, approfittando del fatto che la crisi economica globale starebbe accelerando l’integrazione europea, anziché frenarla. Insomma, è giunto il momento di condividere tutte quelle materie (politiche ed economiche) “che rimangono ancora sotto la sovranità nazionale”. Il suo sogno resta un unico ministro delle Finanze europee, mentre invece Paesi come l’Italia non sarebbero pronti a farlo, cedendo ancora sovranità, perché “vogliono essere liberi di decidere a livello nazionale”.