Archiviate le elezioni europee, a prescindere da quello che sarà il risultato delle urne, Lega e Movimento 5 Stelle continueranno a governare assieme. Lo ha assicurato il ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini, intervenendo a "Un giorno da pecora", in onda su Rai Radio 1.

Il titolare del Viminale ha sottolineato: "Il governo continua al 100% dopo le elezioni ed è falso che non ci parliamo più con Luigi Di Maio. Con lui ci sentiamo, messaggiamo, whatsappiamo e ci vediamo al Consiglio dei ministri". Una dichiarazione che fa il paio con quella rilasciata ieri sera dal vicepremier pentastellato Di Maio, il quale ha assicurato che non ci sarà alcun rimpasto nella maggioranza governativa dopo il test delle europee fissato per il 26 maggio.

Per Giorgetti il governo non può vivere di stallo ma deve fare le cose

"Di rimpasti, di queste cose da Prima Repubblica non ci interessa niente. Parlo per la Lega e credo anche per il Movimento 5 Stelle", ha confermato il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti alla stampa estera, invitando l'alleato di governo a trovare quell'unità d'intenti dimostrata prima di queste ultime settimane.

Il vicesegretario del Carroccio ha poi aggiunto: "La mia riflessione è che se c'è un governo del cambiamento deve farlo e non vivere di stallo, deve fare le cose. Faccio questa riflessione dopo settimane in cui il governo ha avuto problemi. Non accuso nessuno, tantomeno il premier, ma così non si può andare avanti, senza affiatamento.

Questo affiatamento va ritrovato, sennò non si va avanti".

Salvini assicura che l'esecutivo proseguirà dopo le elezioni europee

Dopo questo test elettorale: "Torneremo a lavorare come abbiamo sempre fatto", ha spiegato Matteo Salvini al Corriere della Sera. Di sfide, del resto, non ne mancano alla maggioranza. Innanzitutto ci sono i cosiddetti decreti famiglia e sicurezza-bis, esaminati (e poi rimandati) in occasione dell'ultimo Consiglio dei Ministri: se per il primo Di Maio ha assicurato che i fondi ci sono, per quanto concerne il secondo ci sono delle riserve da parte del Quirinale ancora da superare: a tal proposito, ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato ricevuto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per circa un'ora e mezza.

Al centro del vertice proprio il decreto voluto dalla Lega, che nella sua prima versione non aveva convinto il Colle. Adesso però non dovrebbero esserci più problemi: "I 18 articoli del decreto inclusa la norma transitoria sono stati corretti e ci sono le risorse. Sono finanziati da 30 milioni di euro integralmente coperti da fondi del Ministero dell'Interno", ha precisato il vicepremier Matteo Salvini.