Tre valichi di frontiera sono stati bloccati, a partire dal 1 di aprile, al confine fra Svizzera e Italia. Le province interessate sono quelle di Varese e Como, il blocco si protrarrà in via sperimentale per sei mesi dalle 23 alle 5, nei valichi di Novazzano Marcetto, Ponte Cremenaga e Pedrinate. La durata non è stata definita con certezza, l'ambasciatore svizzero a Roma Giancarlo Kessler sì è affrettato a sottolineare la temporaneità del provvedimento, superabile con una migliore organizzazione delle politiche sulla sicurezza.
Fa riflettere l'eventualità che, in caso di esiti positivi, la chiusura possa essere estesa ad ulteriori tredici valichi.
Finalità della chiusura
Poco edificanti le motivazioni a fondamento della misura adottata. L'aumento dei crimini, in particolare i furti, attribuiti ai transfrontalieri che giungono dall'Italia, avrebbe reso necessaria una forma di limitazione e controllo dei transiti. Non vi sono mezzi termini nella proposta, rilanciata a suo tempo dalle autorità di Bellinzona. I reati compiuti nel canton Ticino sono in massima parte portati da cittadini italiani o comunque provenienti dal nostro paese.
Quali reazioni dall'Italia?
Come era facile da prevedere, l'ambasciatore Kessler è stato immediatamente chiamato alla Farnesina per chiarire la struttura del provvedimento e le dichiarazioni poco eleganti ad esso connesse. Chiarimenti pretesi altresì dagli amministratori dei comuni situati sulla linea di frontiera, coinvolti in prima fila dalla querelle. Viene fortemente rimarcata la penalizzazione subita dai cittadini onesti che vedrebbero limitata la loro libertà e credibilità. Senza dimenticare le onerose misure già messe in atto dalla maggior parte di questi comuni di confine, volte a mantenere sempre sotto videosorveglianza il territorio. C'è da sperare che il "blocca-ladri dall'Italia", questo il pessimo termine adottato, diventi un acceleratore per oltrepassare le complesse operazioni di controllo del casellario giudiziario, operative guarda caso nei soli confronti dei transfrontalieri italiani.
Kessler ha garantito che si sta lavorando in questa direzione, si spera nella rapidità di esecuzione di tali propositi e alla nascita di iter più snelli all'insegna della flessibilità. Blindare i confini è inutile e dannoso, i provvedimenti unilaterali creano distanze fra gli stati invece di avvicinarli.