La "fuga " di Puigdemont, destituito presidente della Catalogna, a molti politici della stessa regione ha fatto storcere il naso. I proclami ad una resistenza democratica del ex leader indipendentista si sono sgretolati appena il governo centrale di Madrid ha dichiarato di volerlo arrestare. Puigdemont reo di aver portato la regione allo sbando (visto la farlocca indipendenza), tenta di ricucire lo strappo con i suoi elettori, o meglio con il suo popolo.

La fuga a Bruxelles, quindi, non è una resa, ma un modo per tenere alta l'attenzione da parte della Ue. Non chiede asilo politico quindi, anzi, accetta le elezioni democratiche di dicembre e esserci in qualità di Leader indipendentista.

Cosa farà adesso la Spagna di Rajoy

E ora che farà la Spagna di Rajoy? Il leader del Partito e capo del governo spagnolo, già accusato di franchismo, dovrà prendere una decisione. O arrestare definitivamente il disertore Carles Puigdemont oppure indorare la pillola ed impostare un dialogo più democratico con il partito "scissionista" catalano. Puigdemont attacca duramente Rajoy, facendo notare che il suo partito ha sempre posto la questione in termini democratici e cavalca l'onda della repressione al referendum, incassando un punto a favore e mettendo il suo omologo spagnolo in una posizione decisamente più scomoda.

Secondo questi infatti, il governo centrale spagnolo, dopo la dichiarazione d'indipendenza stava preparando una offensiva senza precedenti con sanzioni che potevano arrivare a molti anni di detenzione.

Puigdemont: Continuare a lavorare perchè prevalga la democrazia

Puigdemont dichiara di continuare a lavorare per la democrazia e di non voler sfuggire alla giustizia, asserisce di accettare le elezioni di dicembre, ma ci tiene a precisare che non ci devono essere elettori di serie A e serie B. Alla conferenza stampa di Bruxelles, insieme al "President" catalano si sono presentati cinque ministri che lo hanno accompagnato: del partito "Pdecat", Meritxell Borras e Joaquim Forn e tre del partito "Erc", ovvero, Antoni Comin, Dolors Bassa e Maritxell Serret.

Cosa accadrà adesso che gli scissionisti della Catalogna si sono rivolti alla Ue? Non è facile immaginare uno scenario sereno, ma sta di fatto che a Rajoy non conviene aizzare gli animi o gettare benzina sul fuoco dopo le feroci accuse di franchismo, anche perchè per ora Puigdemont sembra essersi “annullato” da solo.