C’è una svolta nelle indagini sulla morte di Sofia Zago, la piccola di appena 4 anni che morì a causa della malaria lo scorso 4 settembre presso gli “Spedali Riuniti” di Brescia. Inizialmente si pensava che la bambina fosse deceduta a causa di una puntura di zanzara durante un soggiorno in un villaggio turistico di Bibione in Veneto, ma ora nuove indiscrezioni a seguito di ulteriori analisi effettuate stanno portando alla luce una diverse verità. A seguito delle analisi dei consulenti sanitari che stanno lavorando per conto della Procura di Trento emerge una diversa ricostruzione di quanto sia realmente accaduto, al punto tale da indurre la Procura della Repubblica a far convergere l’inchiesta verso un altro capo di imputazione: omicidio colposo, per ora contro ignoti.

La novità consisterebbe nella ricostruzione del trasferimento della piccola giunta al “Santa Chiara” di Trento dopo il trasferimento da Brescia. Ebbene il ceppo del parassita che avrebbe contagiato la bambina sarebbe quello identificato in due ragazzine del Burkina Faso, anch’esse ricoverate nell’ospedale trentino in quello stesso periodo del ricovero della piccola Sofia . Sembrerebbe che le due bimbe del Burkina Faso erano appena tornate dopo un soggiorno nel loro Paese di origine, e in quel Paese a quanto pare la malattia è endemica.

Un fatale errore?

Starebbe perendo piede quindi l’ipotesi che l’infezione che ha portato alla morta la piccola Sofia sia stato prodotto da una erronea procedura medica compiuta, probabilmente, durante un prelievo di sangue.

Forse un fatale incidente avvenuto a causa di un ago non sterilizzato. Ovviamente al momento non vi sono certezze di quanto siano realmente andate le cose, sta di fatto però, che accertamenti all’interno del nosocomio trentino sono stati avviati dai carabinieri del Nas. Si dovrà attendere quindi quanto richiesto dall’Istituto di Sanità e Zooprofilassi del Veneto per capire se realmente il ceppo del parassita “Plasmodium falciparum” che ha causato la morte di Sofia sia identico a quello delle due bambine del Burkina Fasio che viene di solito veicolato da un individuo all’altro attraverso una particolare specie di zanzara Anopheles assente in Italia.

Presunto contagio in un villaggio turistico

Inizialmente le ipotesi di contagio della bambina Sofia si erano concentrate sulla permanenza della Famiglia Zago, dal 5 al 13 agosto, in un villaggio turistico in provincia di Venezia, precisamente nella città di Bibione. La piccola cominciò a non sentirsi bene e venne trasportata, inizialmente, al pronto soccorso locale, poi all’ospedale di Portogruaro e infine fu ricoverata in Pediatria a Trento. La piccola Sofia in preda ad una fortissima febbre muore il 4 settembre scorso.