Pensione anticipata donne e prepensionamento: dal Partito Democratico e da Giorgio Santini in particolare arriva una nuova proposta per il prepensionamento a 62 anni, ma si tratta di un'idea collegata solo a particolari categorie di lavoratori, ovvero a chi ha perso il lavoro, e andrebbe a sostituirsi alla cassa integrazione in deroga.

Prima tuttavia torniamo sulla spinosa questione della pensione anticipata donne: come è noto l'UE ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per le differenze tra gli anni minimi di contribuzione tra donne e uomini: 41 e 3 mesi per le prime, 42 e 3 mesi per i secondi.

Sulla questione della pensione anticipata per le donne i timori si concentrano sulla possibilità che gli anni siano equiparati a quelli maschili, e tuttavia nonostante il grande interesse suscitato dalla questione non abbiamo grandi notizie dalla politica, seppure con il passare del tempo sembrano aumentare le possibilità che tale equiparazione dei requisiti per le pensioni non abbia luogo entro gennaio 2014.

Lasciamo la questione delle differenze uomo-donna per tornare all'ipotesi di prepensionamento di Santini. L'idea appare ben piantata considerando che concedere il prepensionamento a 62 anni a chi ha perso il lavoro nelle condizioni studiate dall'esponente del PD comporterebbe una diminuzione di costi dello stato per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in deroga, per i quali la spesa continua ad aumentare ogni anno ed è tutt'altro che trascurabile.

Si pensa quindi a permettere a tali categorie di licenziati di andare in pensione prima, a 62 anni, controbilanciando l'esborso con la riduzione delle spese sulla cassa integrazione in deroga. Al momento si tratta di ipotesi, ma dovrebbero arrivare in tempi relativamente brevi novità sulla proposta in questione.