Seicentonovantamila giovani alla ricerca di un impiego: è questo il dato, definito "allucinante" dal Neo-Premier Renzi che su Twitter ha commentato "live" questo nuovo, drammatico e scoraggiante dato sull'occupazione in Italia. Le statistiche sono poco confutabili, visto che provengono direttamente dall'Istituto Nazionale di Statistica, e confermano una crisi profonda e senza fine per gli italiani. Dopo la conferma di pochi giorni fa sull'arretramento della crescita del PIL (prodotto interno lordo), attestatasi sotto all'1%, ecco giungere una nuova mazzata sulle speranze di giovani e non, in cerca di un impiego.

Matteo Renzi però rilancia, promettendo, come primo provvedimento il "Jobs Act" che dovrebbe andare incontro a questa urgentissima necessità.

Dal 2008, anno di inizio della parabola discendente, non solo italiana, abbiamo perso nel bel paese, la bellezza di 984000 posti di lavoro, a causa anche della chiusura di importanti aziende, ma soprattutto per la "morìa" di migliaia di piccole e medie imprese che formano la spina dorsale della nostra economia. Ma il dato più spaventoso sono quei 470000 che hanno perso il lavoro nell'ultimo anno, rappresentando il peggior trend, appunto dal 2008.

I dati sono ancora peggiori nel mezzogiorno, con 1 milione e 450mila disoccupati, quasi la metà rispetto ai 3milioni e 100mila italiani.

Continuando con queste tristi cifre, rispetto al Dicembre 2013 (tre mesi fa appena), il calo degli occupati è del 2,1% per gli uomini e del 1,6% per le donne. Tra i giovani (15-24 anni), 690mila sono in cerca di impiego, rappresentanto l'11,5% dell'intera popolazione di quella fascia d'età.

Anche il precariato in calo: anche il lavoro atipico è in calo di 197000 in un anno, cifra identica per quello a tempo indeterminato.

I dati Eurostat confermano un allarme diffuso nei paesi che storicamente  faticano, come Spagna e Grecia, rispettivamente 25% e 28%. Ma anche Cipro e Croazia aumentano i loro dati. Migliorano invece Ungheria, Lettonia, Irlanda e Lituania, seppur partendo da indici differenti e con cali diversi.

Chi sorride: Austria, Germania e Lussemburgo vedono invece calare questi dati, attestandosi tra il 5% ed il 6%, la metà abbondante rispetto all'Italia.

Oltreoceano: Gli Stati Uniti confermano con questi dati, che la loro crisi è ormai alle spalle, migliorando nuovamente ed attestandosi sul 6.6%, in calo dello 0,1% rispetto a dicembre 2013 e rispetto al 7.9% di gennaio 2013.

La parola adesso passa al Governo Renzi che dovrà sbrigare questa faccenda rapidamente, quanto promesso e proposto nelle scorse settimane. Il Jobs Act sarà la soluzione? Di certo saranno fondamentali anche interventi in favore delle imprese, come il taglio al cuneo fiscale ed altri provvedimenti volti a semplificare ed alleggerire la famigerata burocrazia del Bel Paese.

Austria (4,9%), Germania (5,0%) e Lussemburgo (6,1%) - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Istat-nuovo-record-per-la-disoccupazione-3e24268e-7e18-43c3-9de6-341c6940b638.html?refresh_ce#sthash.P1lpBYUg.dpuf
Austria (4,9%), Germania (5,0%) e Lussemburgo (6,1%) - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Istat-nuovo-record-per-la-disoccupazione-3e24268e-7e18-43c3-9de6-341c6940b638.html?refresh_ce#sthash.P1lpBYUg.dpuf