Novità importanti sul caso Pensioni Quota 96 Scuola: il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, ha espresso la propria posizione favorevole dinnanzi alla possibilità del pensionamento dei Quota 96 della Scuola, ma a controbilanciare l’euforia scatenata dalle dichiarazioni di Boccia ci ha pensato il neo Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che nel corso di uno dei suoi primi interventi da guida del settore scolastico, ha sottolineato come ‘il modello degli scatti di anzianità vada rivisto con coraggio’.
Le dichiarazioni hanno ovviamente scatenato l’ira di sindacati - ‘Prima pensi ad alzare gli stipendi e comunque gli scatti di anzianità non si toccano - e appartenenti al personale scolastico, per l’ennesima volta sferzato da Istituzioni poco lungimiranti nell’inquadrare il ruolo ricoperto dalla Scuola stessa all’interno della società civile. Facciamo allora il punto sul caso Pensioni Quota 96 analizzando quali potrebbero essere i futuri sviluppi sul fronte Scuola.
Pensioni Quota 96 Scuola: c’è il si di Boccia, importante appello a Renzi
Nel commentare il discorso di insediamento del neo Premier Renzi, il Presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia ha avallato con convinzione alcuni dei concetti espressi: ‘Sono d'accordo con il premier Renzi quando parla della necessità di restituire valore sociale agli insegnanti. Diamo subito un segnale in tal senso, chiediamo al governo di dare il via libera alla proposta di legge Ghizzoni per risanare l'errore compiuto dalla riforma Fornero sui cosiddetti Quota 96 della Scuola che consentirebbe anche immediati nuovi ingressi tra gli insegnanti’.Boccia ha poi auspicato l’intervento dei Ministri Giannini e Padoan perché di concerto con Renzi studino una soluzione che consenta di dare il via libera al testo di legge targato Ghizzoni, un via libera che chiuderebbe definitvamente il caso Pensioni Quota 96 Scuola; l’imperativo chiave sarà fare in fretta, dato che i diretti interessati hanno ormai raggiunto l’apice della sopportazione. E’ già partito lo slogan della campagna di protesta - ‘No pensione, no voto’ -, mentre l’iniziativa dei volantini continua a prendere forma col secondo manifesto messo a punto e fatto circolare nelle Scuole.
Di positivo c’è dunque l’intenzione delle Istituzioni di affrontare il nodo Pensioni Quota 96 Scuola alla radice, ma ci sarà da valutare l’idea di tutti gli attori in causa, in primis quella del Ministro dell’Istruzione Giannini che si è già lasciato andare a dichiarazioni poco confortanti sul fronte Scuola.
Pensioni Quota 96 Scuola: il Ministro Giannini non prende posizione e parla di tagli agli scatti di anzianità
In merito al caso Pensioni Quota 96 Scuola, il Ministro Giannini non ha ancora preso posizione, ma nel corso di una delle prime interviste rilasciate in qualità di nuovo Ministro dell’Istruzione al quotidiano Repubblica si è lasciato andare a dichiarazioni poco confortanti per il comparto Scuola: ‘I soldi sono necessari per la scuola pubblica e quella paritetica, ma il modello scatti d'anzianità va rivisitato con coraggio. Premi a chi si impegna, chi si aggiorna, chi studia. Tutti i mestieri che si rispettino prevedono premi’.Tradotto tagli agli scatti di anzianità, prospettiva che ha già scatenato una furibonda reazione dei sindacati: ‘Nessuna cancellazione degli scatti’. Il Premier Renzi ha annunciato che entrerà nelle aule d'Italia ogni mercoledì perché ‘l'educazione che si dà nelle Scuole è motore dello sviluppo’, con ciò attribuendo una certa importanza alla Scuola stessa, riconosciuta come uno dei gangli produttivi più significativi della società odierna. Parlare però di tagli agli scatti di anzianità in un momento nel quale la Scuola è alle prese con il caso Pensioni Quota 96 appare francamente poco lungimirante, soprattutto considerato lo stato di stremo cui è giunto il comparto (l’Italia ha il corpo docente più vecchio d’Europa ed urge un ricambio generazionale).
A questo punto non resta che attendere per comprendere quale sarà il destino della Scuola e dei 4000 Quota 96 che attendono ormai da troppo tempo il rispetto del loro diritto alla pensione.