Una delle priorità del Paese è trovare le soluzioni al grave problema della scarsità di lavoro, perciò nasce il Jobs Act. Per favorire le assunzioni il Consiglio dei Ministri aveva prodotto il decreto Lavoro o decreto Poletti. Il testo originale aveva subito modifiche in Commissione e ciò aveva suscitato vivaci proteste nel Nuovo Centro Destra che lo giudicava gravemente compromesso nelle sue finalità e non più condivisibile. Il Presidente Renzi, considerati anche i mugugni di Lista Civica, si è visto costretto a convocare un vertice di maggioranza per superare l'ostacolo.

Alla fine il decreto passerà alla Camera, sebbene con voto di fiducia, previsto per mercoledì 23 aprile alle 15:20 ed ulteriore discussione in Senato. Vediamo di che si tratta.

Liberizzazione dei contratti a termine. Le imprese potranno stipulare contratti "acausali" (senza motivarli) per la durata massima di 36 mesi, in precedenza erano 12 mesi, durata massima di un contratto a termine. Le proroghe di rinnovo fra una scadenza e l'altra, sono fissate nel numero di 5, nei 36 mesi. Il tetto dell'utilizzo dei contratti a termine è fissato al 20%, riferito ai lavoratori a tempo indeterminato.

Abolizione della pausa (minimo 10 giorni) imposta tra un contratto a tempo determinato e l'altro, che era stata istituita dalla riforma Fornero e che il ministro Poletti ha giudicato: «norma-tortura che fa diventare matti e non serve a nessuno».

Modifica dei contratti di apprendistato. Gli imprenditori con "la Fornero" dovevano assumere, alla fine del periodo di formazione, almeno un terzo degli apprendisti, ora non più. La retribuzione è fissata al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento. Questa misura è presa per aiutare i le imprese e favorire l'inserimento nel lavoro, anche se con retribuzioni inferiori e con minori garanzie per il lavoratore.

Il periodo di maternità delle lavoratrici madri potrà concorrere a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza.

Con questo decreto sul lavoro, Il treno renziano dunque continua la corsa a dispetto di gufi e rosiconi, come li definisce il Capo del Governo. L'auspicio per noi cittadini è che gufi e rosiconi si trovino fuori dai nostri confini e si chiamino, per esempio, Francia, Germania, Stati Uniti, ecc. Ciò significherebbe che l'Italia ha posto rimedio alla piaga della disoccupazione ed ha iniziato a risolvere anche tanti altri problemi degli italiani.