Come saprete tutti, le immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2014/2015 saranno, in totale, 33.380. Il criterio che verrà usato per le nomine sarà, come di consueto, quello che tiene conto sia del concorso che fa riferimento al Decreto N. 82 del 24 settembre 2012, sia alle graduatorie ad esaurimento, secondo quanto stabilito dalla legge N. 296 del 27/12/2006, art. N. 1, comma 605, lettera C. I posti messi a disposizione dovranno essere suddivisi al 50 per cento, considerata come soglia massima per ogni graduatoria.  C'è però un fattore importante che occorre tenere presente e che potrebbe essere motivo di contestazioni e di interpretazioni equivoche. Premesso che le graduatorie relative al concorso 2012, per essere prese in considerazione, dovranno essere oggetto di approvazione entro il 31 agosto 2014 (in realtà, entro il 1 settembre in quanto il 31 agosto è giorno festivo), si deve altresì tener presente che il concorso 2012 non si è tenuto in tutte le regioni d'Italia, ma soprattutto non ha riguardato tutte le classi di concorso.

Miur, scuola, immissioni in ruolo 2014/2015: ancora valide le graduatorie dei concorsi precedenti

Che cosa ne deriva? Nel caso in cui le graduatorie del concorso bandito con DGG N. 82/2012 non vengano approvate in maniera definitiva, nonchè in caso, come si è detto, di classi che non erano state incluse nel concorso, si presume che siano da ritenersi valide le graduatorie che fanno capo a precedenti concorsi: ci riferiamo, soprattutto, al concorso del 1999, o per alcune classi, in caso di mancato esaurimento delle graduatorie, addirittura a quello del 1990.  Il Ministero dell'Istruzione ha 'dimenticato' di inserire questo aspetto operativo nella normativa sulle immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2014/2015, pubblicata lo scorso 7 agosto 2014. L'auspicio di tutti quei docenti precari che sono in fervida attesa di una possibile cattedra è che questo iter procedurale venga rispettato, secondo quanto precisato lo scorso anno dal Miur e che tutto si svolga nella più completa regolarità.