Riforma lavoro e riforma Pensioni 2014: non c'è pace nel Partito democratico del segretario e premier Matteo Renzi che oggi illustrerà alla direzione nazionale del Pd, a partire dalle ore 17, il suo Jobs Act. Una riforma del lavoro che oltre al nuovo contratto a tutele crescenti e l'abolizione di diverse tipologie di contratti precari, prevede l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori su cui la minoranza del Pd, così come i sindacati, non intendono fare un passo indietro.

"Se questa è la riforma del lavoro il premier Renzi sappia che sarà sciopero generale", ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso, così come il segretario della Fiom Cgil Maurizio Landini e la leader dello Spi Cgil Carla Cantone. Divergenze e polemiche tra minoranza Pd, Cgil e Governo Renzi anche sulla riforma pensioni 2014 che dovrà modificare gli errori della riforma pensioni Fornero. La minoranza Pd e i sindacati chiedono la risoluzione dei problemi per il pensionamento dei lavoratori e degli insegnanti della Quota 96 scuola, la riduzione dell'età pensionabile e l'introduzione della pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi versati, possibilità di pensione anticipata che vada estesa a tutti i lavoratori e non solo agli impiegati statali così come prevede la riforma Pa e pensioni del ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione Marianna Madia.

I sindacati chiedono anche di eliminare le penalizzazioni per la pensione anticipata di lavoratori precoci e di lavoratori sottoposti nel tempo a lavori usuranti. In realtà anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti ha continuato a parlare in queste settimane di pensione anticipata sottolineando però che bisogna fare i conti con le coperture finanziarie e che prima bisogna trovare una soluzione definitiva per esodati e Quota 96.

Ma tornando alla riforma del lavoro che sta agitando le acque nel Pd "ieri sera Renzi (durante la trasmissione Che Tempo che fa di Fabio Fazio - per la prima volta nella storia di questo Paese ha detto che il punto è la garanzia alle imprese della libertà di licenziare", ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al vertice Cgil, Cisl e Uil di oggi per un confronto con i sindacati su lavoro e pensioni 2014.

"Mi sembra che oggi su questo bisogna concentrarsi", ha aggiunto la leader del "sindacato rosso" che ha sfidato il Governo Renzi anche sulla riforma pensioni, chiedendo la pensione anticipata e risposte serie e definitive per le questioni esodati e Quota 96 scuola.

"Non è che Renzi avendo preso il 41% può pensare di cambiare il mondo da solo - ha detto Maurizio Landini, segretario Fiom Cgil, intervenendo ad Agorà su Rai3". "In Italia - ha aggiunto il "rottamatore" della Cgil - il problema non è l'articolo 18 che va esteso a tutti e non tolto a qualcuno. Lui - ha proseguito Maurizio Landini facendo riferimento al premier Matteo Renzi - deve decidere se stare con quelli che le tasse le pagano, che il lavoro lo vogliono, che non hanno pensato di prendere residenza all'estero e andare a pagare le tasse da qualche altra parte.

Lo decida. Se non lo fa - ha detto il leader della Fiom Cgil ricordando l'annuncio dello sciopero generale da parte di Susanna Camusso - deve sapere che il paese lo vogliamo cambiare più di lui. Come Fiom - ha concluso il sindacalista Maurizio Landini - vogliamo offrire proposte pronte ad un confronto e chiediamo una mobilitazione perché il paese si cambia con la partecipazione delle persone".