Non accenna ad esaurirsi il dibattito in tema di pensioni lavoratori precoci sebbene i progetti di riforma gettati via via nella mischia dal governo continuino ad interessare la categoria solo indirettamente: a tenere ancora banco è in particolare l’ipotesi di cancellazione delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età, una manovra che stando al ministro Poletti ‘potrebbe arrivare a margine della legge di Stabilità’ con forti limitazioni circa la platea di beneficiari. Il responsabile del Welfare pesa sempre ogni dichiarazione e molto raramente si lascia andare ai roboanti proclami che caratterizzano invece la cifra stilistica d’espressione per parecchi suoi colleghi, ma al momento le possibilità di vedere inserita una norma del genere all’interno della legge di Stabilità paiono molto ridotte: in primis per via del problema delle coperture economiche e in secondo luogo per l’estrema complessità del provvedimento, che come sottolineato dallo stesso Poletti andrebbe circoscritto e dunque strutturato nei minimi particolari.
L’attenzione di Renzi è al momento proiettata su altri settori (Scuola e riforma del lavoro su tutti), appare dunque improbabile che possa arrivare una misura del genere: se Poletti dovesse sconfessare le nostre perplessità ci si troverebbe invece dinnanzi ad un importantissimo passaggio per il caso Pensioni lavoratori precoci, che quanto meno avrebbero a che fare con requisiti di accesso al pensionamento meno stringenti e proibitivi. In caso contrario, l’unica concreta alternativa per il caso pensioni lavoratori precoci rimarrebbe quella costituta dalle ‘nuove forme di pensione anticipata’ prospettate dallo stesso Poletti ma sin qui mai dettagliate.