Il taglio delle pensioni è incostituzionale, lede i principi di uguaglianza e dell'uomo. Lo ha deciso la Corte dei Conti della Sezione giurisdizionale per la Regione Emilia-Romagna che ha dato ragione a 10 pensionati in materia di mancato adeguamento delle Pensioni. Due le eccezioni di incostituzionalità del blocco della perequazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il biennio 2012/2013.

Secondo il Presidente della Cupla, l'attuale indicizzazione deve tener conto dell'aumento delle spese sanitarie e della vita di un pensionato e dei costi di telefoni cellulari e tecnologia. Pubblicazione delle due ordinanze nella GU, in attesa di valutazione dalla Consulta e ripristino della perequazione.

Taglio pensioni, Corte dei conti: incostituzionale

In base a uno studio del Centro Europa Ricerche e Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo (CUPLA), aumentano le condizioni di disagio sociale dei pensionati causate da un meccanismo di indicizzazione che penalizza i redditi più bassi, in un momento in cui il potere di acquisto è sensibilmente ridotto a causa della pressione fiscale.

Il 44% dei pensionati vive - secondo il rapporto del Centro Ricerche - in stato di semipovertà con introiti inferiori ai mille euro lordi al mese. Il presidente di CUPLA, Renato Borghi, propone che il bonus di 80 euro sia esteso alle pensioni inferiori ai mille, modificando l'indicizzazione in riferimento alle spese sanitarie e alla vita di un pensionato e non al costo degli smatphone.

Il taglio delle pensioni è uno degli elementi di maggiore rilevanza nel dipanare del rischio di povertà, ledendo il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente; alla protezione della famiglia (dal punto di vista economico e sociale) e all'accesso alle prestazioni di sicurezza/servizi sociali di cui si ha bisogno.

Alla risoluzione delle questione dei tagli ci ha pensato una sentenza della Corte dei Conti che ha dichiarato incostituzionale il taglio delle pensioni dando ragione a dieci pensionati. Sono, infatti, due le nuove eccezioni di incostituzionalità del blocco della perequazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il biennio 2012/2013, comprendendo implicitamente anche il 2014/2016) deciso dal Parlamento con Legge n. 211/2011.

La decisione della Corte dei Conti - Sezione giurisdizionale per la Regione Emilia-Romagna - è stata data dal mancato adeguamento delle pensioni, equivalente a una reale detrazione con effetti permanenti, in considerazione dell'impossibiltà di fruire di un sistema di recupero.

Le due ordinanze della Corte dei Conti hanno dichiarato la violazione dei principi di uguaglianza, proporzionalità ed adeguatezza della retribuzione; violata la garanzia previdenziale, la capacità contributiva e il diritto al concorso di tutti i cittadini alle spese pubbliche; violato anche diritto di non discriminazione, il quale comprende quello fondato sul patrimonio stesso (in questo caso la pensione). Incertezza nel Governo Renzi per i tagli sulle pensioni più elevate quale prima risoluzione a sostegno agli esodati, più volte annunciata e altrettante volte rimandata o rifiutata. Intanto, le due ordinanze, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, dovranno essere esaminate dai giudici di palazzo della Consulta insieme alle stesse ordinanze pendenti del tribunale del lavoro di Palermo e della Corte dei Conti della Liguria. I giudici della Consulta dovranno pronunciarsi anche sul ripristino della perequazione.