Prosegue il dibattito in tema di pensione anticipata 2015 e prepensionamento: al termine di questa settimana il quadro relativo alla Legge di Stabilità 2015 dovrebbe di fatto completarsi, con la proposta Gnecchi-Damiano che nel giro di un paio di giorni dovrebbe ricevere il parere definitivo a firma Commissione Bilancio e Ragioneria. L'emendamento presentato dai due membri della Commissione Lavoro si riferisce in primis alle penalizzazioni cui devono far fronte gli individui che abbandonino il lavoro prima di una certa soglia, ma l'impressione è che un eventuale parere positivo potrebbe aprire una breccia consentendo il deflusso di altri importanti provvedimenti.

Sul tavolo delle proposte una pensione anticipata 2015 fissata a 62 anni e la configurazione di Quota 100 come soglia di accesso generale alla stessa pensione anticipata 2015, due misure che giorno dopo giorno vedono rafforzare il fronte dei si. Su pensione anticipata 2015 e prepensionamento in settimana è tornato ad esprimersi anche il commissario INPS Tiziano Treu, dichiarazioni importanti le sue cui vanno però necessariamente affiancate quelle del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che col suo intervento ha tratteggiato uno spaccato degli ultimi 10 anni di 'manovre' previdenziali condotte dal nostro paese.



Pensione anticipata 2015 a 62 anni, Quota 100 e penalizzazioni: Damiano, Padoan e INPS - Settimana decisiva

Come accennato in apertura, potrebbero presto arrivare importanti novità in tema di pensione anticipata 2015 e prepensionamento: l'emendamento a firma Gnecchi-Damiano - '[…] Chiediamo che le disposizioni di cui all'articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214, in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovino applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017' - sarà valutato nel corso di questa settimana, con numerose categorie di lavoratori, precoci in primis, a sperare in un esito positivo. Sarebbe la prima concreta mossa previdenziale condotta dal governo Renzi dopo una girandola di promesse e provvedimenti falliti ad un passo dal traguardo, ma tutto (come al solito) dipenderà dalla sostenibilità finanziaria della manovra presentata dai due esponenti della Commissione Lavoro della Camera. Se l'emendamento Damiano parla in modo specifico di pensione anticipata 2015 e penalizzazioni, al di fuori delle due aule parlamentari si continua a ragionare su due possibili ipotesi di riforma: pensione anticipata 2015 fissata a 62 anni più 35 di contributi e Quota 100, misure per le quali la settimana in corso potrebbe risultare decisiva.



Anche il Commissario INPS Treu è tornato a parlare di pensione anticipata 2015 e riforme previdenziali, esortando il governo Renzi a prevedere 'nuove forme di flessibilità in uscita'. Il perché l'esecutivo sia tanto restio a ratificare interventi decisi sul fronte pensionistico ci viene però chiarito dal ministro Padoan: 'Il debito italiano è molto più sostenibile rispetto a quello della maggior parte dei paesi UE grazie all'introduzione di profonde riforme pensionistiche negli ultimi anni'. Tradotto, il monte spese pensionistico era troppo elevato e negli ultimi due lustri si è provveduto ad abbassarlo sensibilmente per consentire di destinare risorse ad altri comparti. Condivisibile o meno, dal pensiero di Padoan traspare in pieno la strategia adottata dal governo Renzi, che sta edificando ogni nuova manovra 'sacrificando' previdenza e Pensioni sull'altare di conti che l'UE impone di ristrutturare. Poco importa se ciò avviene sulla pelle dei lavoratori di questo paese. Voi che cosa pensate delle dichiarazioni di Padoan? Ritenete condivisibili le sue parole? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' poco sotto il titolo del pezzo!