Passano i giorni ma non si placano le proteste degli aspiranti medici italiani dopo il caos sorto riguardo l'iniziale annullamento ed il successivo "cambio di programma" dei test per le specializzazioni di medicina 2015. Dopo le decisioni del Miur e del ministro Stefania Giannini molti studenti stanno organizzando i primi ricorsi mentre le proteste sembrano non volersi fermare.

Durante l'ultima visita della politica presso il Policlinico Federico II di Napoli molti studenti hanno infatti organizzato dei sit-in di protesta a suon di cori e striscioni.

Come se non bastasse questo caos, continua a tenere banco la complicata situazione legata ai test di ammissione alle facoltà di medicina per l'anno 2015/2016; dopo i numerosi problemi degli ultimi anni il Ministero sembra infatti voler stravolgere il metodo vigente in Italia in maniera da abolire l'iniziale prova ma mantenere il numero chiuso di studenti. Il ministro Giannini si è da sempre schierato in prima linea per cercare di introdurre queste novità e, nelle ultime ore, è stata supportata anche dagli interventi di altri parlamentari come Emma Petitti. La donna ha infatti sottoscritto una nuova proposta da presentare all'esecutivo ed ha espresso tutta la propria indignazione per la complicata situazione creatasi in Italia.

Ma qual è il modello proposto?

Test medicina 2015 abolizione: quali sono le nuove proposte del ministro Giannini?

Il ministro Giannini ha sempre sostenuto la necessità di un netto cambiamento nei test d'accesso a medicina 2015 ed ha proposto ormai da alcuni mesi la loro abolizione. Il modello ipotizzato dalla ministra prevede però il mantenimento del numero chiuso e si basa sulle leggi vigenti in Francia. Gli studenti avrebbero dunque libero accesso all'anno scolastico ma, dopo un periodo stabilito (potrebbe essere il primo anno accademico), dovrebbero affrontare un importante test di sbarramento. Cosa ne pensate di questa proposta? Sarebbe secondo voi un modello più corretto per l'accesso alle facoltà di medicina?