Lavoro e disabilità, non sempre sono due termini che vanno d'accordo. Fortunatamente, negli anni, l'attenzione su questa fascia sociale di persone meno fortunate sta sempre più aumentando, così come si spera i fondi da erogare in merito. Ma andiamo nello specifico: cosa deve fare un invalido civile per cercare lavoro?

Innanzitutto bisogna iscriversi, presentando il certificato di invalidità con il relativo punteggio percentuale stabilito dalla commissione dell'Inps, presso l'Ufficio Provinciale del Lavoro.

Iscriversi poi alla categoria protetta corrispondente, di fatto le categorie protette comprendono anche gli orfani, profughi...etc. In cosa consiste appartenere ad una categoria protetta?

La crisi economica, almeno nel nostro Paese, ha colpito in maniera grave ed oseremo dire, non degna di una nazione sviluppata, soprattutto le cosiddette categorie protette. I dati parlano da soli con un tasso di disoccupazione che tocca il 70%. Numeri da brividi. Per non parlare dell'effetto sociale ed economico devastante, con aumento di costi notevole, in termini di previdenza e assistenza da parte dello Stato e la conseguente mancanza di inserimento nella società per i "protetti".

Tornando al processo di avviamento al lavoro, una volta iscritti nelle liste speciali si viene messi in una graduatoria. Le graduatorie, sono due:

- Graduatoria per accesso al pubblico impiego

- Graduatoria per avviamenti numerici in aziende private

Le caratteristiche che permettono un avanzamento nelle graduatorie sono l'anzianità di iscrizione, il carico familiare e la condizione economica in termini di guadagni lordi. Cosa importante da sapere è che il grado di invalidità serve solo in caso di assunzione da parte di un Ente pubblico. Nello specifico, la Legge 68/99 stabilisce che i datori di lavoro privati e pubblici con più di 15 dipendenti al netto delle esclusioni, siano tenuti ad avere alle proprie dipendenze lavoratori appartenenti alle iscritti in appositi elenchi gestiti dall'Agenzia del lavoro della provincia di riferimento. 

Inoltre, l'articolo 18 della Legge 68/99 prevede che i datori di lavoro che occupano oltre 50 dipendenti hanno l'obbligo di assumere: vedove e orfani del lavoro, per servizio, di guerra e i profughi italiani, nella misura di un'unità nel caso d'aziende che occupano da 51 a 150 dipendenti e nella misura dell'1% per le restanti (percentuale che si aggiunge al 7% previsto per l'assunzione dei disabili).