Arriva un altra risposta deludente per i Quota 96 della Scuola; in un recente comunicato stampa la deputata del Partito Democratico Anna Giacobbe ha parlato di una possibilità di sanatoria per l'anno 2015, chiudendo di fatto la questione al di fuori della legge di stabilità attualmente in approvazione presso il Senato della Repubblica. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di insegnanti e lavoratori ATA che hanno già raggiunto i requisiti di pensionamento con 35 anni di contribuzione e 61 anni di età, oppure 36 anni di contribuzione e 60 anni di età.
Purtroppo il loro diritto alla quiescenza non ha potuto essere esercitato a causa di una svista nella legge Fornero del 2011, ovvero per il fatto che nell'irrigidimento dei requisiti di previdenza non è stata considerata la differenza tra anno solare ed anno scolastico. Il risultato è che circa 4000 persone sono rimaste bloccate sul lavoro tra i banchi di scuola.
Il comunicato stampa dell'On. Giacobbe: soluzione arriverà con la buona scuola
Al problema appena citato, è seguita purtroppo una scelta attendista da parte della politica, che al contrario era stata richiamata più volte ad offrire una soluzione per ripristinare il diritto al pensionamento dei lavoratori della scuola.
Nonostante le numerose promesse d'intervento, a circa tre anni dal fatto non si è ancora riusciti a trovare una soluzione, tanto che una parte dei quota 96 ha trovato la quiescenza attraverso il raggiungimento dei nuovi requisiti formali oppure per mezzo della legge 104. Ma chi non è riuscito a seguire strade alternative risulta ancora arenato sul proprio luogo lavoro e non avrà una via di uscita entro la chiusura dell'anno, anche se la promessa di intervenire viene perpetrata per il prossimo: "penso che l'impegno che il Governo si è assunto nei giorni scorsi sia credibile [...] l'impegno a dare una soluzione è stato assunto, prima in Commissione Bilancio e poi in aula dal Viceministro all'Economia Morando" ha spiegato l'Onorevole Giacobbe.
L'idea è di agire nel piano della buona scuola entro la prima parte del 2015. D'altra parte, è la stessa parlamentare ad ammettere che ci troviamo nel campo di un diritto negato, come per altro confermato anche dalle sentenze emesse dai tribunali che finora sono stati interrogati in merito alla vicenda.Come sempre, vi invitiamo a farci sapere la vostra opinione sulla vicenda con un commento sul sito; se invece desiderate restare aggiornati sulle ultime novità riguardanti il tema della previdenza, potete utilizzare la funzione "segui" presente in alto, sotto al titolo dell'articolo.