Non è passato l'ennesimo emendamento studiato per sbloccare la situazione di disagio dei lavoratori Quota 96, che continuano a sentirsi discriminati rispetto agli altri lavoratori pubblici e privati. Capire i motivi che animano le proteste degli insegnanti e dei dipendenti ATA non è difficile: stiamo parlando di persone che ad oggi dovevano già essere in pensione, con il raggiungimento dei seguenti parametri:

  • 35 anni di versamenti Inps e 61 anni anagrafici;
  • 36 anni di versamenti Inps e 60 anni anagrafici.

Dalla sommatoria delle due misure troviamo la tanto discussa quota 96.

Ciò che sorprende maggiormente, è che chi doveva accedere all'Inps seguendo tale formula nell'ormai lontano anno 2011,è rimasto bloccato in una sorta di limbo lavorativo perché la legge n. 114/11 non ha tenuto presente la differenza tra anno solare e anno scolastico, ovvero ha dimenticato di considerare che i professori e i lavoratori dell'istruzione organizzano la propria attività su quella degli studenti, dal settembre di un determinato anno fino allo stesso mese dell'anno successivo.

Quota 96 e pensione saltata: il punto della situazione. Soluzione nel 2015?

Se quanto raccontato fino ad ora può sembrare già abbastanza paradossale, bisogna sottolineare come il tentativo di sanare il problema non solo è rimasto tutt'ora disatteso, ma è passato anche per una serie notevole di annunci e dietrofront.

A creare difficoltà, secondo i decisori pubblici, non sarebbe certamente stata la mancanza di volontà politica nel porre fine al problema, quanto la grave situazione dei conti pubblici contro cui l'Italia si è dovuta continuamente confrontare. Il ritorno in recessione è l'ennesima conferma di un Paese che non sembra trovare forze sufficienti per risollevarsi, portando così nel baratro della crisi non solo i meccanismi tipici dell'economia, ma anche i diritti dei lavoratori e dei futuri pensionati.

Una situazione che risulta particolarmente frustrate per soggetti come i Quota 96, che non vogliono sentire parlare di pensione anticipata o di sanatoria al ribasso, proprio perché il diritto ad ottenere l'accesso all'Inps risulterebbe già maturato ormai da lungo tempo.

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