"La situazione per i pensionati continua a peggiorare, anche se più lentamente"; lo ha dichiarato, intervenendo sulla riforma Pensioni 2014-2015, il segretario generale della Uil pensionati, Romano Bellissima. "Ma la cosa che ci preoccupa di più - ha aggiunto il leader dei pensionati della Uil commentando ieri con Labitalia i nuovi dati Istat sulle pensioni - è il totale disinteresse del governo.

Non capiscono che così si corre il rischio di andare verso una rottura sociale".

Riforma pensioni, dati Istat e Censis, Ugl: per pensionati la situazione peggiora

La situazione per i pensionati è preoccupante, come sottolinea l'Uil che per venerdì 12 dicembre ha proclamato lo sciopero generale insieme alla Cgil. Secondo l'Istat (Istituto Nazionale di Statistica) il 41,3% pensionati prende meno di 1.000 euro al mese, mentre la spesa dello Stato per le pensioni è cresciuta +0,7%, ma i nuovi trattamenti pensionistici sono comunque più leggeri di 3.000 euro l'anno. A mettere benzina sul fuoco delle polemiche politiche attorno alla riforma delle pensioni e alle necessarie modifiche alla legge Fornero oltre all'Istat è arrivato ieri anche il Censis.

Secondo il Centro Studi Investimenti Sociali, cui l'Italia spreca capitale giovanile e fa salire la spesa per le pensioni.

Riforma pensioni e Legge Stabilità: in allarme le forze armate per riduzione pensione

E a proposito di riforma pensioni 2015 in allarme per le nuove misure contenute nella Legge di Stabilità le forze dell'ordine italiane: militari, carabinieri, poliziotti, finanzieri. Il testo attuale della manovra finanziaria (già approvata dalla Camera dei Deputati e ora al vaglio del Senato della Repubblica dovrebbe avere affetti anche sui trattamenti pensionistici delle forze armate. "La riduzione genererà un effetto immediato sulle pensioni dei militari - secondo quanto riporta l'agenzia ilVelino - in ragione della minore contribuzione versata durante il periodo di permanenza in questa posizione".

Riforma pensioni, Berlusconi ai pensionati: No Tax area e pensione minima a 1.000 euro

E a sollecitare continuamente in questi giorni interventi per la riforma pensioni per la riduzione delle tasse è l'ex premier e presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi che in un videomessaggio pubblicato ieri sul sito web di Forza Italia ha proposto "per i pensionati e per chi guadagna meno di 13.000 euro all'anno - ha spiegato il leader di Forza Italia - una No Tax area per i primi 13.000 euro di reddito annuo insieme - ha ribadito Berlusconi sulla riforma pensioni - all'innalzamento delle pensioni minime a 1000 euro". Parlando delle politiche del lavoro il presidente di Forza Italia ha detto che "la disoccupazione è arrivata al 13,3% con un milione e centomila posti di lavoro in meno e per questo - ha aggiunto Silvio Berlusconi riferendosi agli ultimi tre presidenti del Consiglio a Palazzo Chigi - faccio i complimenti ai signori Monti, Letta e Renzi".

Le donne berlusconiane rilanciano le proposte del loro leader: "Con che coraggio il governo - ha dichiarato Elvira Savino, deputata di Forza Italia - parla di crescita mentre le pensioni sono sempre più basse? Occorre - secondo la parlamentare azzurra - passare dagli annunci vuoti di Renzi alle proposte coraggiose e concrete, come ad esempio quella del presidente Berlusconi - ha sottolineato la deputata Elvira Savino - di aumentare le pensioni minime a 1.000 euro al mese". Contro la crisi "servono - ha dichiarato in una nota Daniela Santanchè - la flat tax al 20%, la cancellazione della patrimoniale sulla casa, e l'aumento delle pensioni minime a 1.000 euro".