Arriva in queste ultime ore una nuova dichiarazione da parte del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, all'indomani del via libera relativo alla nomina di Tito Boeri alla presidenza dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS): 'Ora che è arrivato il via libera da parte delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato per la nomina di Boeri alla guida dell'INPS, attendiamo delle serie proposte che dovranno arrivare da parte del Governo Renzi sulla modifica dell'attuale legge pensionistica, la riforma Fornero'.
L'esponente del Partito Democratico, continua il suo intervento specificando che 'l'innalzamento dell'età pensionabile non fa altro che frenare l'ingresso dei più giovani nel mondo del lavoro. Inoltre, va risolto il problema dei cosiddetti esodati che, nonostante le salvaguardie, ancora rimane presente. Per questi motivi la legge pensionistica deve essere cambiata con l'introduzione di un sistema di flessibilità che possa mettere in pensione i lavoratori già a partire dai 62 anni di età e 35 anni di contributi. Altra ipotesi potrebbe essere quella relativa alla Quota 100'.
Damiano ribadisce che l'ipotesi migliore è quella relativa il raggiungimento di Quota 100, cioè la somma tra età anagrafica e anni di contribuzione, darebbe al nostro sistema previdenziale quella flessibilità da tanti auspicata.
Proprio perché le combinazioni possibili per andare in pensione sarebbero molte (esempio 60 anni di età e 40 anni di contributi, 58 anni di età e 42 anni di contributi, e così via). Cesare Damiano è anche convinto che qualsiasi ipotesi si scelga, per riformare la legge Fornero, dovrebbe rimanere certa la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica e senza alcuna penalizzazione. Il ministro Giuliano Poletti ha assicurato che la questione sarà presa in considerazione a partire dal 20 febbraio.
Vi terremo aggiornati sulle altre novità che giungeranno nei prossimi giorni relativamente alla riforma del nostro sistema previdenziale.