Oggi in questo articolo tratteremo un argomento che mette in relazione tutti i genitori lavoratori dipendenti, che molte volte sono obbligati ad assentarsi dal posto di lavoro per prestare assistenza al proprio bambino in caso dimalattia. In aggiunta a ciò, andremo a verificare in che modo funziona questa tipologia di congedo, in quale momento spetta di diritto e che durata può avere.
Ma la legislazione italiana in quale misura garantisce per i genitori che svolgono un lavoro?
Congedo 2015: assenze per malattia del figlio
I bambini in tenera età si ammalano frequentemente e in quel caso i genitori sono costretti ad assentarsi dal lavoro per assistere e curare il proprio figlio; in questo caso la legge prevede che, sino ai tre anni di età del piccolo, il padre o la madre hanno la facoltà di accudirlo per l'intero lasso di tempo della malattia, fino a completa guarigione. Invece dai tre agli otto anni, la mancanza dal posto di lavoro sarà ammessa solo per cinque giorni all'anno.
Attenzione però: se ambedue i genitori svolgono un'attività lavorativa potranno usufruire di cinque giorni ciascuno, ma nel caso che la mamma sia una massaia (ovvero senza un'occupazione) all'altro genitore saranno concessi solamente cinque giorni. Superati gli otto anni di vita l'astensione dall'attività lavorativa non sarà più garantita, perciò il genitore che vorrà occuparsi del figlio ammalato dovrà necessariamente fruire dei permessi o delle ferie.
Per esimersi dal posto di lavoro i genitori dovranno esibire la certificazione medica, che confermi la malattia del figlio e potrà essere firmata dal proprio medico di base.Va precisato che questa forma di assenza non è sottoposta al controllo per conto dei sanitari dell'INPS e che queste giornate di irreperibilità dal lavoro non saranno pagate e tenete presente che faranno calare il totale della tredicesima e delle ferie.
Ciò nonostante avrete il diritto ai contributi sociali figurativi, ovvero i contributi previdenziali accreditati a livello gratuito in particolari situazioni, cosicché abbiate una certa copertura assicurativa e di conseguenza il diritto alla pensione. È importante sapere che i contributi figurativi andranno in base all'età del bimbo, perciò per i figli che raggiungono i tre anni di vita la quota sarà equivalente a quella pagata dalla società, invece per i bambini con un'età che va dai tre agli otto anni verranno conteggiati su un compenso predeterminato, che non oltrepassa in misura doppia l'assegno sociale INPS. Se volete essere aggiornati cliccate il tasto "Segui" in alto a destra.