Prosegue a ritmo serrato il dibattito relativo a riforma pensioni 2015 e Legge Fornero. Le ultime notizie paiono viaggiare su un doppio binario, con il ministro Poletti ad aver ancora una volta rassicurato i sindacati circa l'imminente avvio di un tavolo di confronto e le confederazioni stesse guidate dalla CISL di Annamaria Furlan a ribadire con forza la necessità di concedere ai lavoratori la massima libertà possibile in merito a quando abbandonare l'impiego.
Il responsabile del Welfare non ha fornito delle date preciso per l'avvio dei tavoli di dialogo ma ha comunque tracciato la strada evidenziando come prima il Ministero del Lavoro debba misurarsi faccia a faccia con l'Inps del presidente Boeri, un passo fondamentale che secondo l'ex membro del PCI risulta insopprimibile in vista di un percorso di riforma che possa mostrarsi partecipato e ben strutturato. Parlando delle ipotesi al vaglio al momento 'la lotta' sembra ristretta a due tipologie di interventi: ripristinare un sistema a Quote o prevedere misure più morbide come quella costituita dal prestito INPS.
Riforma pensioni 2015 e Legge Fornero, Poletti e Boeri: Quote e prestito INPS, ecco le ipotesi al vaglio - Il ministro: 'Prima dei sindacati vedremo l'INPS'
Parlando di riforma pensioni 2015 e Legge Fornero rilevano dunque le parole pronunciate dal ministro Poletti a margine del convegno tenutosi nella giornata di ieri in memoria di Marco Biagi, il giuslavorista italiano ucciso dalle Brigate Rosse nel marzo del 2002: 'La convocazione ai sindacati arriverà. Abbiamo previsto di effettuare un confronto con le organizzazioni sindacali, ma prima è doveroso un minimo di confronto con l'INPS'. Le parole di Poletti confermano dunque il peso che l'ente previdenziale avrà nell'orientare un iter di riforma ostacolato in passato proprio dai 'guai' interni nei quali è incappato lo stesso INPS. La nomina di Boeri del resto si spiega proprio col tentativo di rendere l'ente previdenziale uno dei protagonisti dell'iter politico e sociale in preparazione sul fronte previdenziale. Parlando delle ipotesi al vaglio si potrebbe puntare sulla configurazione di un sistema a Quote così come voluto dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che punta sulla Quota 100 come requisito di accesso al pensionamento prevedendo una valida alternativa nell'uscita dal lavoro fissata per tutti a quota 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. Dall'altra lato della barricata resiste però l'idea di configurare un meccanismo basato sulla corresponsione di somme di denaro erogate sottoforma di prestito a chi opti per uscite anticipate dall'impiego.In un contesto dunque in grande fermento i sindacati continuano invece a chiedere una riforma delle pensioni 2015 che risulti in grado di costruire un percorso in deroga alla Legge Fornero: 'Bisogna ritornare subito alla flessibilità in uscita - ha dichiarato ieri il leader di CISL Annamaria Furlan a margine di una riunione con i delegati sindacali locali tenutasi ad Ancona - Bisogna modificare la Legge Fornero, per questo CGIL, CISL e UIL hanno chiesto unitariamente al ministro del Lavoro Poletti di convocare subito una riunione. Stabiliamo una data anagrafica e quanti anni di contribuzione bisogna avere, dopo ogni lavoratore o lavoratrice dovrà poter decidere quando andare in pensione'. Prosegue infine il dibattito in Commissione Lavoro relativo al ddl Damiano: le prossime settimane saranno decisive per comprendere l'esito di un dibattimento che si fa sempre più acceso.