La convocazione alle organizzazioni sindacali per affrontare il tema della riforma pensioni 2015 "arriverà", ha ribadito oggi, a margine di un convegno in memoria di Marco Biagi, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. "Abbiamo previsto di fare il confronto con le organizzazioni sindacali, ma prima - ha spiegato l'esponente del Governo Renzi - è doveroso un minimo di confronto con l'Inps".
Tradotte dal politichese, le parole di Poletti sembrano in qualche maniera voler confermare la linea dell'esecutivo di voler prendere altro tempo sui cambiamenti alla riforma Pensioni Fornero, mentre in commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, comunque, ricomincia l'esame del disegno di legge per la pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi a prima firma del presidente della stessa commissione Cesare Damiano, della minoranza del Partito democratico che ancora al suo interno deve chiarire come affrontare il tema della riforma pensioni.
"Stiamo aspettando la convocazione. Siamo in attesa, ma non molto paziente", ha detto ieri il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, evidenziando come in questi mesi sia stato proprio lo stesso ministro a parlare della necessità di modificare la riforma previdenziale del Governo Monti che continua a creare gravi problemi sociali annunciando che tra le ipotesi allo studio del Governo Renzi per l'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro ci sono varie forme prestito previdenziale e di pensione anticipata, tra cui l'opzione Quota 100. Di certo c'è, non solo per i sindacati, che "bisogna ritornare subito alla flessibilità in uscita", come ha sottolineato ieri ad Ancona il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan.
"Bisogna cambiare la legge Fornero", ha ribadito la sindacalista sollecitando il confronto con il governo. Stabiliamo - ha spiegato la leader della Cisl - una data anagrafica, quanti anni di contribuzione bisogna avere ma, stabilito questo, ogni lavoratore o lavoratrice può decidere - ha sottolineato - quando andare in pensione".
Riforma pensioni e Jobs act, la Coalizione Sociale di Landini in piazza il 28 marzo
E la questione delle pensioni è anche tra i motivi della lite in corso nella Cgil di Susanna Camusso dopo che il segretario della Fiom Maurizio Landini ha lanciato la nuova Coalizione Sociale organizzando, in solitaria, una manifestazione contro il Jobs act e per le modifiche alla legge Fornero il 28 marzo prossimo.
Ma anche tra i metalmeccanici della Cisl sembrano esserci voci fuori dal coro. "Serve un sindacato autonomo dalla politica, rinnovato dal punto generazionale e sui contenuti. Su questi ultimi - ha dichiarato oggi il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentigogli dopo il primo incontro pubblico dei tre segretari generali dei metalmeccanici, lo stesso Bentivogli, Maurizio Landini della Fiom e Rocco Palombella della Uilm - non possiamo difendere solo le pensioni retributive, che cesseranno nel 2020 e non pensare - ha sottolineato il sindacalista - alle pensioni, assai più povere col sistema contributivo e ingiuste per i lavori usuranti".