Mentre comincia il suo cammino parlamentare il ddl di riforma della Scuola varato dal consiglio dei ministri che prevede anche le assunzioni dei docenti precari, sull'istruzione, il ruolo e gli stipendi degli insegnanti tuona Papa Francesco. Il Pontefice, ricordando che anche lui è stato insegnante e che questo è un "lavoro bellissimo", considera senza mezzi termini una "ingiustizia" il fatto che i docenti siano sottopagati nonostante siano chiamati a svolgere un ruolo di "grande responsabilità".
Scuola, Papa Francesco: 'Insegnanti sottopagati un'ingiustizia'
"E' un peccato - ha aggiunto Papa Francesco oggi nell'aula Paolo VI dove ha ricevuto i membri dell'Unione cattolica italiana insegnanti - perché non si parla solo del tempo che gli insegnanti spendono per costruire la scuola, ma anche del fatto - ha sottolineato - che debbano prepararsi, pensare ad ognuno degli studenti in modo da aiutarli". Papa Francesco ha evidenziato la necessità di selezionare "insegnanti capaci che diano un senso alla scuola, allo studio e alla cultura, senza ridurre il tutto - ha detto - alla semplice trasmissione di conoscenze tecniche, ma cercando - ha spiegato il Santo Padre - di costruire un rapporto educativo con ogni studente che deve sentirsi accettato per ciò che è, con i suoi limiti e le sue virtù".
Riforma scuola, la Cei: 'Bicchiere mezzo pieno, incalziamo Renzi'
Nonostante siano state inserite le detrazioni fiscali per i genitori i cui figli frequentano le scuole paritarie cattoliche, alla chiesa non entusiasma più di tanto la riforma scuola targata Renzi-Giannini. "E' un bicchiere mezzo pieno, incalziamo il Governo perché diventi pieno", il segretario generale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) monsignor Nunzio Galantino, commentando oggi a Revolution, su Tv2000, il ddl Buona scuola sui cui il 23 marzo prossimo prenderà il via il confronto parlamentare.
Buona Scuola, Faraone: 'Riforma provvedimento rivoluzionario'
"E' un provvedimento rivoluzionario per la scuola in Italia", ha dichiarato oggi il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, intervenendo a margine di un'iniziativa all'università di Palermo.
"Abbiamo messo in condizione l'autonomia di funzionare - ha sottolineato - dando la responsabilità a chi vive la scuola: insegnanti, dirigenti scolastici, studenti e genitori. Tocca alla scuola adesso - ha aggiunto - rilanciarsi rispetto alle proprie specificità e caratteristiche". A proposito delle nuove 100.000 assunzioni di insegnanti precari, risultate comunque ridotte rispetto alle promesse e agli annunci di questi mesi, l'esponente del Governo Renzi ha detto: "Abbiamo immesso in ruolo gli insegnanti - ha sottolineato Faraone - non per trasformare la scuola in un assumificio, ma perché servono. Dal prossimo anno gli insegnanti saranno assunti per concorso. In questi anni, invece, è accaduto che si facevano graduatorie, si mettevano insegnanti in graduatoria - ha spiegato il sottosegretario all'Istruzione università e ricerca - al di là di aver fatto prove di merito: si diventava insegnanti a prescindere".
La pensa diversamente l'europarlamentare di Forza Italia Raffaele Fitto secondo il quale "la riforma della scuola appena varata dal governo è stata voluta da Renzi per ottenere consenso per le prossime elezioni regionali, esattamente come fu per il bonus fiscale da 80 euro al mese. E' una riforma che procede per slogan - ha aggiunto Fitto - che porta ad un aumento della spesa pubblica senza dare propositive chiare".