Sul tema della riforma Pensioni 2015 "chiediamo che si apra il confronto anche con il parlamento: esistono alcune proposte del PD sulla introduzione della flessibilità nel sistema previdenziale, che saranno oggetto di discussione nella Commissione lavoro alla Camera". Sono le dichiarazioni rilasciate dall'Onorevole Cesare Damiano, ex Ministro del lavoro nonché alla guida della minoranza Dem, che sta studiando il delicato dossier della flessibilizzazione nell'accesso all'Inps. La prossima seduta a tale riguardo è già fissata per le due del pomeriggio di martedì prossimo, quando si cercherà di analizzare le possibili soluzioni per disinnescare il problema dell'ormai vasto disagio sociale di natura pensionistica.
Nonostante le salvaguardie che si sono susseguite negli ultimi anni e gli interventi sanatori ad hoc (come nel caso degli esodati e dei lavoratori precoci), restano ancora molte le situazioni irrisolte; a partire dai disoccupati in età avanzata e dai giovani rimasti esclusi dal primo impiego, per colpa del mancato turn over e ricambio generazionale.
Riforma pensioni 2015: si studia ritorno al sistema delle quote, ma resta il nodo della tenuta di bilancio
Stante la situazione, un punto è ormai assodato: se è vero che anche il Governo ha riconosciuto l'importanza d'introdurre una misura di flessibilità nell'accesso all'Inps al fine di garantire la tenuta sociale, è altrettanto vero che i vincoli di bilancio pongono un limite alle possibilità di intervento.
Il Ministro Poletti ha accettato di incontrare i sindacati nei prossimi giorni, ma ha spiegato anche che l'attuazione di una nuova modalità di pensionamento anticipato dovrà legarsi alla prossima legge di stabilità, perché solo in questo modo saranno accertate le eventuali coperture. Una premessa che ha messo in allerta non solo il Presidente della Commissione lavoro, ma anche le parti sociali, le quali hanno ribadito di voler escludere qualsiasi tipo di accordo al riguardo di nuove penalizzazioni sulle mensilità erogate.
Resta quindi da capire come riuscire a finanziare le ipotesi di flessibilità più onerose, come ad esempio il sistema delle quote, che dovrebbe garantire la quiescenza anticipata unendo età anagrafica e contributi versati. Più realizzabili appaiono invece dei sistemi a basso impatto sui costi, come le mini pensioni con il prestito Inps o le erogazioni basate sui ricalcoli appartenenti al contributivo puro.
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