Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine del suo intervento di ieri sera a Firenze in occasione della campagna elettorale a sostegno del candidato PD per la Toscana, si è intrattenuto fuori dal teatro Puccini con un gruppo di precari della Scuola che reclamavano a gran voce, in particolare, una risoluzione del problema riguardante il TFA.
Il premier si è intrattenuto con loro alcuni minuti ed ha cercato di spiegare la situazione in merito alla questione del precariato: 'Ragazzi, il tema è chiaro: qual è il punto?
Noi non abbiamo la possibilità di buttar dentro tutti e subito.' esordisce così il capo del governo, lasciando intendere che lo sforzo c'è stato ma non si possono pretendere miracoli.
Precari, Matteo Renzi e la sentenza della Corte di Giustizia
'Noi abbiamo questo piano assunzionale che, al di là delle polemiche 'Buona Scuola SI' e Buona Scuola NO', è un piano serio perchè abbiamo disposto l'assunzione di 160.000 persone.' A questo punto, Renzi ha voluto precisare un dettaglio riguardante la sentenza della Corte Europea che ha condannato l'Italia all'assunzione di tutti quei precari che abbiano maturato i 36 mesi di servizio.
'Voglio aggiungere una cosa per essere chiari: non è vero che deriva dalla Corte di Giustizia Europea perchè la Corte di Giustizia Europea ha fatto una sentenza che riguarda al massimo 2000-2500 persone, ma non da rimetter dentro ma da pagar loro un indennizzo. Quindi stiamo discutendo di una cosa dove non c'è un obbligo da parte nostra. Io credo, però, che la Buona Scuola sia l'unico modo per eliminare le classi pollaio, per riorganizzare la scuola con un numero maggiore di insegnanti attraverso l'organico funzionale.'
Renzi, le GaE e l'esclusione del TFA: ultime news 30 maggio 2015
Il presidente del Consiglio, infine, arriva al 'nocciolo' della questione riguardante i docenti abilitati attraverso il tirocinio formativo attivo: 'Ora si pone il problema delle Graduatorie ad Esaurimento che hanno un diritto in più rispetto al TFA: che si debba trovare una soluzione io sono d'accordo anche perchè non è colpa vostra se lo Stato ha portato a spasso una generazione intera di persone.
Però non puoi nemmeno immaginare che questa cosa si risolva, ahimè, come un atto dovuto. La vicenda l'affrontiamo, ne parlerò in tutte le città: conosco la vicenda, è una vicenda complicata e la gestiremo. Mentre sulla legge elettorale si è detto 'Prendere o lasciare', con la scuola abbiamo sempre detto 'parliamone'.