Un anno fa, dopo il trionfo alle Europee, lui non si sarebbe mai aspettato che l'esito delle elezioni regionali 2015 potrebbero addirittura mandarlo a casa. Matteo Renzi teme il ribaltone, persino il posto da Presidente del Consiglio.
'Non è un voto su di me. - ha sussurrato ieri il premier - Resto ottimista, sempre in prima linea sulla legalità'. Una piccola frase che ha scatenato la rabbia di Forza Italia che ha denunciato la violazione del 'silenzio' del leader del Partito Democratico.
La Campania ma soprattutto la Liguria restituiranno i verdetti più importanti. A Napoli, è polemica sull''impresentabile' candidato Vincenzo De Luca, a Genova Raffaella Paitta teme di non farcela.
Renzi, la Buona Scuola contro la rabbia dei docenti: si pagherà a caro prezzo?
Le Pensioni e la Scuola rappresentano le 'incognite' più pericolose per il presidente del Consiglio: negli ultimi giorni, sulla riforma Buona Scuola, si è cercato di quietare le acque, con ripetuti appelli agli insegnanti per sedersi al tavolino ('Parliamone') ma la tattica di Renzi è sembrata più un tentativo di 'chiudere le stalle quando i buoi erano già scappati'.
La rabbia dei precari e i flash mob 'Noi non votiamo PD' hanno accompagnato l'avanzamento inesorabile in Parlamento di quel disegno di legge che non piace proprio a nessuno.
Riforma pensioni 2015, anche qui Renzi si gioca moltissimo
Anche sul tema pensionistico, Renzi rischia grosso: l'auspicata riforma pensioni 2015 è ancora in alto mare e i dissensi tra le varie forze politiche proseguono (mentre la legge Fornero rimane). Nonostante si cerchi di arrivare ad un punto di accordo sulla proposta della cosiddetta 'Quota 97' (con conseguente flessibilità sull'uscita dal mondo del lavoro), ancora troppe categorie di lavoratori, prossimi alle pensioni, rischiano di aspettare ancora a lungo prima di arrivare alla soluzione del loro problema e ad accedere finalmente all'assegno pensionistico.
Elezioni regionali, Renzi 'Non è un referendum su di me'
Matteo Renzi non vuole che si parli di un 'referendum' su di lui, ma è chiaro che i risultati del voto potrebbero incidere seriamente sul nostro futuro politico: il premier vuole scrollarsi di dosso il peso dell'esito elettorale e le dichiarazioni ottimistiche dei giorni scorsi ('possiamo vincere 6-1') nascondono i timori di un insuccesso o addirittura di un fallimento, come auspicato dalle forze dell'opposizione. Forza Italia potrebbe rialzare la testa, così come il Movimento Cinque Stelle che aveva perso terreno alle Europee. Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà dal primo di giugno.