Il primo agosto 2015, 4 milioni di pensionati riceveranno un assegno di 500 euro come parziale rimborso di quanto perso per il blocco dell'indicizzazione delle Pensioni negli anni 2012 e 2013, stabilito dal governo Monti e dichiarato illegittimo da una recente sentenza della Corte Costituzionale.
L'annuncio è stato dato dallo stesso premier, Matteo Renzi, nel corso di un'intervista televisiva per la trasmissione L'Arena di Rai Uno.
Rimborso pensioni: ecco chi riceverà i 500 euro.
Nel corso dell'intervista rilasciata a Massimo Giletti, il premier ha anticipato quello che sarà il contenuto del decreto che dovrebbe essere approvato nel corso del Consiglio dei ministri di lunedì 18 maggio. Decreto attraverso il quale saranno stabilite le modalità per il rimborso delle pensioni il cui adeguamento al costo della vista è rimasto bloccato per gli anni 2012 e 2013 in seguito ad una norma contenuta nel decreto Salva Italia del governo Monti.
Secondo quanto affermato da Renzi, il primo agosto, 4 milioni di pensionati riceveranno un primo rimborso di 500 euro quale anticipo dei 2.500 euro persi in media per il blocco delle indicizzazioni (cifra calcolata dall'Ufficio parlamentare di bilancio).
Il rimborso dovrebbe riguardare i pensionati che ricevono un assegno mensile fino a 3000 euro lordi, lasciando fuori i circa 600 mila pensionati con assegni superiori.
Per questo primo rimborso, ha spiegato Renzi, verranno utilizzati i 2 milioni di euro del 'tesoretto' Inps che si pensava di utilizzare a sostegno delle fasce più deboli. Per il saldo del rimborso, le risorse saranno stanziate attraverso il prossimo Def.
I commenti all'annuncio di Renzi sul rimborso delle pensioni.
Non si sono fatte attendere la reazioni politiche all'annuncio di Renzi sul rimborso delle pensioni, in particolare da parte di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, secondo il quale il rimborso annunciato da Renzi è un imbroglio.
Ha rincarato la dose il capogruppo di FI, Renato Brunetta, che ha criticato non solo le modalità di rimborso annunciate da Renzi, ma anche il fatto che l'intervista sia andata in onda su Rai Uno, in regime di par condicio e senza contraddittorio, annunciando, per questo, la presentazione di un'interrogazione parlamentare.