Il settore della medicina generale, in tutte le Province italiane, è ufficialmente in stato di mobilitazione. La FIMMG, Federazione Italiana Medici di Famiglia, ha infatti programmato tutta una serie di proteste citando la situazione di stallo che si registra attualmente per il rinnovo della Convenzione. La protesta, sotto lo slogan 'Io non vado col primo che capita. Il mio medico di famiglia lo scelgo io', culminerà in data 19 maggio del 2015 con lo Sciopero Generale nazionale proclamato per la categoria dei medici di famiglia per quello che, per il corrente maggio 2015, la FIMMG ha definito come un 'mese caldo' dal fronte della 'lotta sindacale'.

E così, fatti salvi i servizi minimi essenziali, il 19 maggio del 2015 in tutta Italia, dalle ore 8 alle ore 20, gli studi dei medici di famiglia resteranno chiusi così come le ex guardie mediche, ovverosia i cosiddetti medici di continuità assistenziale, si asterranno dal lavoro dalle ore 20 alle ore 24 del 19 maggio del 2015 fatti salvi anche in questo caso i servizi e le prestazioni minime ed indispensabili a tutela dei cittadini.

Anche in base agli accordi presi con le Regioni, pure i medici di famiglia il 19 maggio del 2015 garantiranno comunque i servizi minimi essenziali ed indispensabili partendo dall'assistenza programmata a pazienti terminali, e passando per le visite domiciliari urgenti e per le prestazioni di assistenza domiciliare integrata.

La FIMMG con una nota precisa, tra l'altro, come con lo sciopero del 19 maggio del 2015 i medici non chiedano aumenti di stipendio ma semplicemente la possibilità, con il rinnovo della Convenzione, di poter esprimere le proprie capacità a livello assistenziale al meglio. E così il giorno prima della sciopero, ovverosia il 18 maggio del 2015, le città saranno tappezzate di manifesti attraverso i quali ai cittadini saranno spiegate quelle che sono tutte le ragioni di una protesta che è fondata proprio sul garantire al cittadino libertà di scelta del medico. A sostegno della protesta la Federazione Italiana Medici di Famiglia su 'Change' ha anche lanciato una petizione 'Contro l’abolizione del medico di famiglia' diretta a Beatrice Lorenzin, il Ministro della Salute, a Matteo Renzi, il Presidente del Consiglio, nonché ai Presidenti delle Regioni italiane e delle Province autonome.