Venerdì nero in vista per i viaggiatori di tutta Italia: giorno 26 giugno 2015 si assisterà infatti in contemporanea allo sciopero ATAC a Roma e a quello di Italo Ntv, con quest'ultima a non aver comunicato se le tratte di giornata subiranno rallentamenti o ritardi. Partendo dalla mobilitazione prevista nella capitale, va sottolineato che si fermeranno bus, metro e tram: nonostante la sponda offerta dalla giornata feriale (che impone agli scioperanti di prevedere comunque delle fasce di garanzia) la città rischia di rimanere paralizzata, con lo stato di protesta che durerà per 24 ore complessive.
Sta invece passando in sordina lo sciopero indetto dalle sigle FAST (qui il comunicato ufficiale: http://www.sindacatofast.it/sites/default/files/doc_pdf_inf/Dichiarazione%20di%20sciopero%20%28ntv%2026%20giugno%29.pdf) e CONFSAL in riferimento a Italo Ntv, che si terrà sempre giorno 26 giugno 2015: la società non ha rilasciato alcun comunicato ufficiale, si resta dunque in attesa di novità.
Aggiornamenti sciopero ATAC Roma e Italo Ntv del 26 giugno 2015: modalità e fasce orarie garantite
Venerdì 26 giugno 2015 si terrà dunque lo sciopero ATAC a Roma; i mezzi circoleranno da inizio servizio fino alle 8 e 30 e poi dalle 17 alle 20 (queste le cosiddette fasce di garanzia), ragion per cui lo stato di agitazione si terrà dalle 8 e 30 alle 17 e dalle 20 fino alla fine della giornata. ATAC ha già fatto presente che non è garantito il regolare passaggio delle corse notturne precisando al contempo che le linee 8, 115 e 913 potrebbero subire delle cancellazioni dell'ultimo minuto. Situazione complessa invece quella riferita allo sciopero di Italo Ntv del 26 giugno 2015. La società di riferimento infatti non ha ancora emesso comunicati ufficiali: la mobilitazione andrà comunque avanti per tutta la giornata lungo le 'consuete' 24 ore. Ricordiamo che nel mese di aprile Ntv aveva comunicato di aver trovato un accordo con i sindacati dei lavoratori: 'Ntv, in seguito al confronto con le forze sindacali avvenuto in mattinata, ha siglato due documenti. Il primo documento evidenzia il costo del lavoro e la redditività attesa dell'azienda per i prossimi cinque anni. Il secondo documento è relativo al contratto di solidarietà per i prossimi due anni al 21% medio lordo. Dopo la firma - si legge sul comunicato diffuso lo scorso 17 aprile - le parti si sono impegnate a ritirare da una parte la messa in mobilità e dall'altra ogni forma di protesta'. Adesso però è tornato a palesarsi uno stato conflittuale, da qui la scelta di indire una protesta collettiva. Per rimanere sempre aggiornati vi invitiamo a consultare il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti facendo riferimento a questo link: http://scioperi.mit.gov.it/mit2/public/scioperi.
Laureato in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale, scrivo prevalentemente di prestiti, economia, finanza, tasse, lavoro, politica, calcio e tecnologia.
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