Nonostante le indecisioni del Governo Renzi, i lavori sulla previdenza saranno avviati a settembre. Modificare la Legge Fornero, è diventato ormai un passo indispensabile al fine di rendere più flessibile l'uscita dall'attività lavorativa e garantire il pensionamento a tutti quei lavoratori che nel 2011 sono rimasti penalizzati dalle norme rigide dettate dall'ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Due miliardi per il reddito minimo

Come riportato sul sito d'informazione "Pensioni Oggi", il Governo potrebbe intervenire stanziando circa 2 miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati per garantire il cosiddetto reddito minimo garantito a tutti quei lavoratori over 55 che hanno perso il lavoro e in condizioni economiche di bisogno. L'esecutivo aveva già pensato di stanziare i fondi per il reddito minimo, soldi che in seguito sono stati utilizzati per i rimborsi parziali delle somme sottratte agli italiani dal blocco della perequazione. 

Opzione Donna, esodati e staffetta generazionale in Legge di Stabilità

Rimane fondamentale ricordare che, con molta probabilità la prossima Legge di Stabilità entrerà in vigore a partire dal 2016.

E' questo il motivo che spinge il Governo ad accelerare i tempi. Infatti, sempre come riportato su "Pensioni Oggi", entro ottobre verranno riviste le Circolari Inps 35 e 37 che disciplinano la cosiddetta Opzione Donna, ovvero quel meccanismo che consentirebbe alle lavoratrici donne di accedere al pensionamento dopo aver maturato almeno 57 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi a condizione che, il loro assegno venga calcolato interamente col metodo contributivo. Entro fine anno il Governo, potrebbe dar via anche alla cosiddetta staffetta generazionale che consentirebbe l'inserimento nel mondo lavorativo dei più giovani. Si pensa anche ad una settima misura di salvaguardia per gli esodati che, a causa dell'introduzione della Legge Fornero sono rimasti privi di un'occupazione e senza una copertura previdenziale.

Dieci miliardi di euro per la Quota 100

Stando a quando riferito da "Pensioni Oggi", l'ipotesi che sembra avere maggiore considerazione è quella riguardante il ricalcolo dell'assegno col metodo contributivo anche se, andrebbe a ridurre l'assegno previdenziale dei pensionati. In alternativa, occorre considerare l'idea avanzata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano riguardante la Quota 100 anche se, i costi per lo Stato potrebbero raggiungere i 10 miliardi di euro.