Proseguono senza sosta i dibattiti intorno alla riforma Pensioni: a scaldare gli animi dei lavoratori, oltre al clima rovente, anche la questione previdenziale. Ieri è stata una giornata ricca sul fronte pensionistico: da un lato si è discusso in Commissione Lavoro alla Camera in sede di comitato ristretto della settima salvaguardia esodati e dello stop alle penalizzazioni per i precoci andati in pensione prima del 2015, dall'altro la Camusso, intervenuta al videoforum di Repubblica Tv, ha parlato della quota 41.  Incalzata da una domanda precisa posta via email da Angelo Mele, un referente del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', e riproposta dalla giornalista Silvia Garroni,  ha rassicurato i  lavoratori precoci facendo presente di essere favorevole al ddl 857 di Damiano, che include la possibilità di accedere alla quiescenza piena dopo aver versato ben 41 anni di contributi. 

Riforma pensioni precoci, ultimissime al 5 agosto : quota 41 più vicina, Camusso favorevole?

Visto il pressing continuo sul web dei lavoratori precoci disposti a tutto e la recente risposta del premier Renzi, il quale ha dichiarato che 'non è giusto lavorare 50 anni', si potrà davvero iniziare a pensare alla quota 41 senza penalizzazioni dalla prossima legge di Stabilità?

Anche le parole della sindacalista fanno ben sperare, l'accordo tra Stato e lavoratori sul ddl 857 è ormai solo questione di tempo? In molti, ormai, lo sperano, esausti di dover attendere una quiescenza che ritengono ampiamente meritata. Impossibile, infatti, per i lavoratori precoci pensare a delle penalizzazioni legate all'età. Troppi i contributi versati rispetto ai loro coetanei ed ingiusto, a loro avviso, poter accedere alla pensione solo subendo una decurtazione.  Questi lavoratori, seppur ancora anagraficamente giovani, hanno in realtà sacrificato i loro anni migliori e la loro infanzia, ed oggi chiedono solo di potersi ritirare dignitosamente dal mondo del lavoro.

Il Governo Renzi spiega la Camusso nel corso dell'intervista, dovrà necessariamente pensare ad una riforma pensioni che alleggerisca la rigida legge Fornero e che tenga conto delle singole categorie di lavoratori. L'età non può essere la discriminante per ottenere l'assegno pieno, quel che deve contare sono unicamente i contributi versati.

I lavoratori precoci potranno affrontare l'estate con maggiore serenità o anche il supporto dei sindacati alla quota 41 servirà a poco?