Prima Baretta, sottosegretario all'economia adesso lo stesso premier Matteo Renzi smentisce il ministro Padoan titolare delle finanze circa la possibilità di inserimento della flessibilità in uscita già nella legge di stabilità 2016. Anzi il premier va oltre. Invita Padoan e il collega ministro al lavoro Giuliano Poletti a trovare un'intesa sulle modalità e sulla tempistica per rilanciare la flessibilità.

Renzi si schiera a favore della flessibilità e invita Padoan e Poletti a trovare un accordo

La protesta dei giorni scorsi, dei lavoratori precoci, degli esodati e delle donne, supportati dalle organizzazioni sindacali e da molti esponenti politici anche della minoranza dei suo partito, davanti al ministero dell'economia, probabilmente ha lasciato il segno. Renzi non ha potuto tapparsi le orecchie e bendarsi gli occhi. La protesta è stata vibrante, ma anche le preoccupazioni politiche hanno certamente inciso sulle sue dichiarazioni odierne di apertura alla flessibilità. Come si sa la minoranza dem, capeggiata dal presidente della commissione lavoro, il suo compagno di partito, Cesare Damiano, ha sempre manifestato la propria contrarietà a possibili e dichiarate intenzioni di far slittare al nuovo anno la flessibilità in uscita.

Addirittura l'on. Maria Luisa Gnecchi è arrivata a dichiarare che bisognava passare sul suo corpo prima di far slittare gli interventi sulla flessibilità. Poi i comitati. Sono riusciti a portare sotto le finestre  del Mef esodati, precoci, donne tutti in attesa e legati al filo della speranza di poter andare in pensione presto, molto presto.  Adesso Renzi invita i ministri Padoan e Poletti a porre fine a dispute dialettiche che non portano lontano. Occorre trovare un'intesa e presto. La legge di stabilità è ormai alle porte. I sindacati con le loro rimostranze sono dietro l'angolo, la minoranza dem è uscita allo scoperto e dichiara battaglia. Dietro l'angolo vi è anche sempre lo spettro delle elezioni, considerata la situazione ancora e sempre confusa sulla legge elettorale e sulla elezioni dei senatori in particolare.

Anche qui la minoranza interna al P.D. è pronta a dar battaglia mettendo a rischio l'approvazione della legge e di conseguenza la tenuta del governo. Tutte questioni che spiegano il perché il Matteo nazionale si è dichiarato disponibile ad aprire alla flessibilità. La palla è ormai  a centro campo, la partita se la giocano i ministeri del lavoro e dell'economia, arbitro Renzi. Le tribune sono piene.

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