Nuova polemica tra i Comitati degli esodati ed il senatore PD Pietro Ichino. Le ultime notizie sulle Pensioni vedono un botta e risposta tra il parlamentare Dem, eletto con Scelta Civica e sostenitore all’epoca di Mario Monti, e le rappresentanze dei lavoratori che in una nota durissima puntano il dito contro il giuslavorista e contro Il Corriere della Sera che, con il giornalista Dario Di Vico, ha ripreso il ragionamento del senatore a loro avviso in maniera superficiale.
La questione va avanti da tempo ed è legata essenzialmente alla guerra sui numeri: le ultime notizie sulle pensioni, come è noto, hanno visto un nuovo rinvio della settima salvaguardia e la battaglia prosegue sui numeri. Gli esodati sono “solo” 1.177 secondo Pietro Ichino mentre i Comitati degli esodati sostengono il calcolo fornito dal Ministero del Lavoro all’onorevole Maria Luisa Gnecchi in risposta ad un’interrogazione parlamentare. Numeri che, tra l’altro, avrebbero anche l’avallo da parte dell’Inps.
Riforma pensioni 2015, ultime notizie sugli esodati: “Ichino deve vergognarsi’
“Il senatore Ichino – si legge nella nota diffusa dai comitati degli esodati – deve vergognarsi per le bugie che dice”.
Il riferimento è al post pubblicato sul suo blog in cui afferma che dei circa 50.000 non salvaguardati a cui si fa riferimento gran parte non sono “esodati in senso tecnico” ma lavoratori over 50 che, a vario titolo, risultano essere disoccupati. La riflessione fa anche un paragone con gli altri Paesi sull’invecchiamento attivo, affermando che l’Italia non deve prevedere il prepensionamento ma deve incentivare i disoccupati in età avanzata a riqualificarsi per continuare a restare nel mercato del lavoro.
Nel comunicato, gli esodati contestano la rilevazione fatta dal Senato ed a cui fa riferimento Ichino sottolineando che sono stati contrari alla sua impostazione fin dal principio. “Il senatore Ichino deve vergognarsi per la sua ignoranza” scrivono i Comitati nella nota attaccando il parlamentare sia sulla definizione stessa di “esodato” che sulla sua difesa della riforma pensioni Fornero.
“I sindacati ed i parlamentari – aggiungono i rappresentanti degli ex lavoratori – hanno sempre ben distinto la questione degli esodati dalla necessità di modificare la legge Fornero”. Il lungo comunicato si conclude con l’invito al parlamentare a scusarsi “per aver cercato di spacciare per veritieri dati che potrebbero segnare la condanna all’indigenza per 49.500 famiglie”. Scuse che, con ogni probabilità, difficilmente arriveranno.