Un presidio a Roma si terrà martedì 15 settembre per rivendicare la salvaguardia degli esodati: alla manifestazione si uniranno anche le signore del comitato Opzione Donna, “tradite” insieme agli esodati alla luce delle ultime notizie sulle Pensioni che hanno caratterizzato la ripresa delle attività politiche. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, infatti, è andata in frantumi, almeno per adesso, la speranza di chiudere le due vertenze nell’ambito della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. L’altolà di MEF e Ragioneria dello Stato non ha però fatto arrendere i tanti che, dopo la riforma Fornero, si stanno adoperando affinchè il governo garantisca loro il diritto alla pensione.
Esodati e donne in piazza, ultime notizie pensioni: martedì presidio al MEF
«Sono in atto iniziative di tutela dei danneggiati – si legge dalla nota rilasciata dai Comitati degli esodati - con precisi atti legali, quali indispensabili ed opportune denunce civili e penali contro questa vera e propria appropriazione illegale di fondi, contro la quale si è ben determinati a rivolgersi a tutte le sedi di giustizia nazionali, comunitarie ed internazionali». I rappresentanti dei Comitati, nell'annunciare la manifestazione, parlano di «secondo vergognoso scippo» subito dopo la manovra Fornero del 2011. La vicenda degli esodati, insopportabile per un Paese civile da un punto di vista umano e sociale, va avanti da anni e, nonostante sei salvaguardie, sono ancora sprovvisti di tutela 49.500 lavoratori, rimasti nel limbo senza reddito e senza certezze.
Un numero sul quale la politica ha messo in atto un valzer negli ultimi tempi e sul quale si controverte senza giungere ad una soluzione che ponga la parola fine alla triste storia.
Al presidio, come anticipato, si aggiungeranno le signore del Comitato Opzione Donna che chiedono la proroga del prepensionamento a 57-58 anni (differisce l’età per dipendenti e autonome) con 35 anni di contributi.
Sul tema, un po’ come per la questione esodati, tutte le forze politiche si dicono favorevoli ma ogni giorno le ultime notizie sulle pensioni si caratterizzano sempre per dichiarazioni accordanti e passi indietro clamorosi. Basterà la piazza ad accelerare la definizione della querelle?