Non è stata ancora trovata l'intesa nella maggioranza sulle modifiche alla legge di Stabilità 2016 il cui esame entrerà nel vivo al Senato la prossima settimana, la minoranza del Partito democratico resta in pressing sul Governo Renzi sulla riforma Pensioni. Mentre continuano incontri e trattative politiche serrata su quali cambiamenti apportare alla manovra nel suo percorso parlamentare, a insistere sulla flessibilità in uscita dal lavoro è il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, esponente della minoranza dem rappresentata, a vario titolo, da Pierluigi Bersani, Gianni Cuperlo e Roberto Speranza.
Legge Stabilità, da lunedì 2 novembre nel vivo in Senato, dubbi su pensioni part-time
"Noi insistiamo sulla necessità - ha detto oggi Damiano - di adottare la flessibilità in uscita. Riteniamo un errore - ha sottolineato il deputato dem - la scelta del Governo di non averla già inserita nella legge di Stabilità. Chiediamo - ha ribadito - una sperimentazione da subito". Non basta il prepensionamento part-time e nemmeno viene presa in considerazione dalla minoranza dem l'ipotesi del prestito pensionistico, si insiste sulla pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi e penalità decrescenti a partire dall'8%, ma anche premialità crescenti a partire dai 65 anni Un'ipotesi ritenuta sostenibile dal punto di vista finanziario.
"Occorre cominciare a sperimentarla", secondo Damiano, magari con "uno o due anni di anticipo in attesa - ha spiegato - della misura strutturale promessa da Renzi nel 2016". L'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi prende spunto da una ricerca effettuata da Confesercenti ed Swg sulla platea potenziale dei lavoratori interessati a nuove forme di prepensionamento.
Minoranza Pd col fiato sul collo del Governo: sbagliato rinviare interventi di flessibilità
Una ricerca che Damiano considera "importante e tempestiva" e che conferma ancora una volta che la proposta della pensione anticipata a 62 anni con penalizzazione è sostenibile in quanto "non tutti i lavoratori potenzialmente coinvolti - ha spiegato - sono interessati a questa soluzione".
Due milioni i lavoratori potenzialmente coinvolti, il 49% quelli che ritengono di accedere alla pensione anticipata con le penalizzazioni previste dal ddl Damiano, 8 milioni il costo complessivo stimato dal presidente dell'Inps Tito Boeri, costo che diminuirebbe della metà secondo il presidente della commissione Lavoro della Camera. Inoltre, occorre valutare il fatto "che non tutti i lavori sono uguali" dunque "chi svolge attività più pesanti - ha spiegato Damiano - avrà una maggiore propensione a lasciare il lavoro". Una misura, dunque, ideale per lavoratori sottoposti a lavori usuranti che vogliono accedere ai prepensionamenti e che potrebbe interessare anche i lavoratori precoci.