Dopo le parole del suo Presidente Tito Boeri che hanno riempito le prime pagine dei giornali, che hanno fatto il giro del web ed animato la discussione sulle Pensioni, adesso si è arrivati ad una proposta ufficiale. Sul sito dell’Inps è scaricabile l’intero piano di interventi in tema previdenziale che l’INPS propone all’attenzione degli organi esecutivi. Il documento, composto da 16 articoli, è stato intitolato “non per cassa, ma per equità” e grosso modo conferma le idee del suo Presidente.
Oltre che le soluzioni, nel documento sono indicate anche le coperture economiche per far si che tutte le misure siano realmente fattibili.
Protezione per gli over 55
I primi 8 articoli della proposta targata INPS sono indirizzati verso un sostegno sociale per coloro che sono senza lavoro e senza pensione e che hanno un’età anagrafica superiore ai 55 anni. Questi soggetti si trovano in evidente difficoltà nel trovare lavoro e nello stesso tempo sono ancora molto distanti dalla pensione. Tutti i provvedimenti del Jobs Act e degli sgravi contributivi per le aziende, oltre che non prevedere niente per questi soggetti, ne hanno abbassato l’appeal lavorativo in quanto le nuove norme spingono le aziende a preferire, per motivi fiscali ed economici, nuovi lavoratori sotto i 30 anni.
L’INPS intende far nascere il SIA55, il sostegno all’inclusione attiva per chi supera i 55 anni. Si tratta di erogare 500 euro ad ogni famiglia con all’interno un soggetto over 55. Il piano prevede di partire con 400 euro per i prossimi due anni per poi salire a 500 dal 2018. Naturalmente, l’importo varierebbe in base alla formulazione del nucleo familiare, perciò più componenti sono presenti, più alto sarebbe l’assegno. Altri requisiti necessari sono quelli patrimoniali, per cui la casa di abitazione deve essere l’unico immobile del nucleo familiare ed il suo valore ai fini IMU non deve superare i 150mila euro. I titoli mobiliari (buoni, conti correnti ecc.) non devono essere superiori a tre mensilità di sussidio.
Necessario inoltre il patto da sottoscrivere per il reinserimento lavorativo e la conseguente accettazione dei lavori offerti che non graveranno sull’erogazione del sussidio fino al decimo mese, ma lo faranno gradualmente.
Coperture economiche che faranno discutere
Secondo l’INPS l’operazione avrebbe un costo immediato di 160 milioni nel 2016 per poi salire gradualmente fino a 3 miliardi nel 2019. Le risorse potrebbero essere reperite tagliando la pensione a 250mila soggetti che ne percepiscono una considerata d’oro ed a 4.000 beneficiari dei famosi vitalizi. Sparisce anche l’applicazione delle regole di calcolo più vantaggiose concesse ai dirigenti sindacali. I lavoratori di lungo corso che non sono dei precoci potranno uscire prima dal lavoro con un 10% di penalizzazione in termini di assegno pensionistico.
Per l’Istituto, già nel 2016, i risparmi derivanti da questi tagli, coprirebbero il costo di 160 milioni di oltre il 50%. Nell’insieme dei 16 articoli, si parla anche di uscita flessibile, pensione anticipata e previdenza in generale. In pratica, l’INPS passa dalle parole ai fatti, anche se a molti questo sicuramente non andrà giù. Per esempio, in risposta alle dichiarazioni di Boeri qualche giorno fa, il Presidente della Commissione Lavoro Damiano, aveva invitato l’INPS a svolgere il proprio lavoro e basta, senza cercafre di intromettersi in un campo, quello normativo, che non è di competenza dell’Istituto.