Si stima che dal primo settembre si siano resi disponibili, causa pensionamento, 6.200 posti di lavoro per il personale ATA all'interno delle scuole. In seguito a tale data, non si è però registrata da parte dell'Amministrazione la volontà di assumere altrettanto personale per coprire i posti rimasti vacanti. Dopo il 2011, data nella quale si sono regolarizzate le assunzioni di amministrativi, tecnici e ausiliari, non ci sono più stati segni positivi della registrazione di futuri contratti a tempo indeterminato per il personale docente.
Assunzioni in stand by: l'Anief insorge
Il Miur punta sulle supplenze, ma l'Anief si batte per tutti i lavoratori scolastici e si è così espresso nei confronti del Ministero dell'Istruzione: “Disporre l’assunzione del personale ATA, collaboratore scolastico, per l’a. s. 2015/2016, su posti vacanti e disponibili resi dalla cessazione del personale (turn-over), analogamente a quanto disposto per il personale docente”. In seguito alla mancata ricezione di un qualsiasi cenno di risposta, verso l'assunzione del personale non docente all'interno della Scuola pubblica, è stata presa la decisione da parte di una buona percentuale del personale ATA di fare atto di diffida verso il Miur.
In base alla legge 190/14, articolo 1, comma 4, esistono le coperture economiche per effettuare assunzioni nell'anno 2015/2016 e la legge 128/2013, articolo 15, comma 1, ha stabilito che ci sia un piano d'assunzione per i docenti, gli educatori ed il personale ATA per il triennio 2014/2016.
I sindacati insorgono asserendo che non sussistono i presupposti per le mancate assunzioni: l'ultimo piano di inserimento personale è avvenuto nel 2011 con 36 mila contratti registrati sotto la direttiva dell'allora ministro Maria Stella Gelmini. Tra di essi si contarono 5.336 assunzioni del personale ATA, mentre già nel 2012 le assunzioni ATA furono solo 3.662 e nel 2014 se ne contarono 4.599. La Funzione pubblica mette un freno ai posti vacanti: la motivazione si può trovare nel concedere quei posti ai lavoratori perdenti posto delle province, che ne avrebbero fatto richiesta.
Ad oggi, però, la situazione è stata bloccata fino al mese di luglio dell'anno prossimo quando ci sarà maggiore chiarezza sui vari punti. A quella data va aggiunta un'altra "beffa" verso i precari Ata: le supplenze sono state assegnate solo fino al 30 giugno, anziché fino al 31 agosto. L'Anief non è d'accordo e si batte perché i posti vacanti vengano assegnati agli amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola poiché, in qualità di precari della scuola da diversi anni, ne avrebbero diritto acquisito.