'Tranquilli, sarà un regalo ritardato della Befana che però non porterà carbone'. Queste le parole del sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, Davide Faraone, in merito all'annuncio dell'uscita dei bandi di concorso Scuola 2016 previsti per la metà di gennaio. Ormai il ritardo sta cominciando ad assumere proporzioni imbarazzanti e l'impressione è che il governo continui a voler 'tamponare un'emorragia' con i sorrisi, le promesse e le assicurazioni. 

Scuola, concorso 2016: dalle promesse mancate del ministro Giannini alla fretta dell'ultimo minuto

'Mi assumo personalmente l'impegno per l'uscita del bando entro la fine dell'anno' era stata la promessa del ministro Giannini e non scordiamoci che dall'approvazione della legge 107 (13 luglio) sino al primo dicembre (scadenza indicata in origine per l'uscita del bando), di tempo ce n'era a disposizione.

Tutta colpa del nuovo regolamento delle classi di concorso, si è detto, ma il governo rischierà grosso nel 2016 perchè, tanto per cambiare, sarà una lotta contro il tempo, così come lo è stata l'approvazione della legge 107.

Concorso 2016: niente preselezione per infanzia e primaria? Forse proprio perchè non c'è tempo?

Niente preselezione per i candidati alla scuola secondaria, ma non è una novità visto che i concorrenti saranno (relativamente) pochi. Faraone ha annunciato che si farà di tutto per eliminare la prova preselettiva anche per i docenti che concorreranno per i posti della scuola dell'infanzia e primaria: la giustificazione sarebbe quella relativa all'esperienza che molti di questi insegnanti hanno già maturato a livello professionale e alla volontà del governo di non fare distinzioni tra categorie di docenti.

Il sospetto, semmai, è che, dato l'enorme ritardo sulla tabella di marcia, la preselezione avrebbe provocato ulteriori ritardi. 

Prove concorso 2016 computer based

Le prove saranno 'computer based' come ampiamente annunciato nelle scorse settimane: 'rinnovate e al passo con i tempi' afferma Faraone. 'Sarà un concorso altamente innovativo' quasi a voler dare un ulteriore tocco propagandistico allo 'sforzo del governo'. Ricordiamo, infine, che i bandi saranno tre: uno per il sostegno, i cui posti sono stati drasticamente (ed inspiegabilmente) dimezzati rispetto a quanto in precedenza annunciato; uno per la scuola dell'infanzia e primaria e uno per la secondaria di I e II grado. 

Il vecchio detto 'La gatta frettolosa ha partorito i micini ciechi' sembra, ancora una volta, potersi applicare perfettamente alla filosofia del governo Renzi: non importa come si fanno le cose, basta farle in un modo o nell'altro. Il problema è che a rimetterci sono sempre i lavoratori, quelli che realmente contano di più per la scuola pubblica italiana.