I primi interventi sul sistema previdenziale sono stati inseriti nel ddl di Stabilità 2016 che ha avuto ieri il via libera dalla commissione Bilancio della Camera, adesso si punta alla riforma Pensioni organica e strutturale che il Governo Renzi ha promesso di realizzare il prossimo anno. Prosegue, dunque, la battaglia dei sindacati da tempo in attesa del confronto con l'esecutivo, anche se il ministro del Lavoro Giuliano Poletti continua a rinviare la convocazione della riunione a data da destinarsi.

Previdenza e lavoro: proposta unitaria di Cgil, Cisl e Uil

I sindacati più rappresentativi - Cgil, Cisl e Uil guidati da Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo - hanno già raggiunto un'intesa sulla riforma pensioni. Le proposte, messe nero su bianco, saranno votate domani (giovedì 17 dicembre) dai direttivi interregionali delle tre organizzazioni sindacali e avranno poi il carattere dell'ufficialità per essere presentate all'esecutivo. In generale, si punta a modificare la legge Fornero realizzata nel 2011 dal Governo Monti appoggiato in Parlamento dalla maggioranza di larghe intese che andava da Forza Italia di Silvio Berlusconi al Partito democratico (allora guidato da Pierluigi Bersani e oggi da Matteo Renzi) passando per l'Udc di Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa.

Le tre maxi assemblee sindacali di Cgil, Cisl e Uil in cui dovrà essere dato il via libera a documento unitario sulla riforma pensioni si svolgeranno al Nord, al Centro e al Sud. Un'assemblea si svolgerà a Torino, un'altra a Firenze e un'altra ancora a Bari. In ognuna delle tre assemblee interverranno i segretari generali dei tre sindacati. "E' l'apertura - ha spiegato oggi in un comunicato stampa Vera Lamonica, dirigente del sindacato rosso - di una vera e propria vertenza sulle pensioni. Avvieremo - ha proseguito - un percorso di sostegno alle nostre proposte. Chiediamo - ha ribadito il segretario confederale della Cgil - un confronto vero al governo.

Pensioni, precoci, usuranti: sindacati pronti a mobilitazione

"Se non ci sarà concesso - ha avvertito Lamonica - ci saranno iniziative di sostegno e una mobilitazione". Secondo i sindacati è sempre più "urgente" e irrinviabile procedere con la riforma pensioni alla luce dei drammatici effetti della legge Fornero. Si chiede in particolare la riduzione dell'età pensionabile con l'inserimento di nuovi elementi di flessibilità per l'uscita anticipata dal lavoro e l'accesso a nuove formule di pensione anticipata. Un'operazione che andrebbe incontro, oltre che ai sessantenni, anche ai giovani, dando loro la possibilità di trovare nuove occasioni di lavoro. Cgil, Cisl e Uil chiedono anche misure per mandare in pensione i lavoratori precoci e tutele ad hoc per i lavoratori impegnati in mansioni usuranti, categorie che non hanno trovato risposte, nel quadro del ddl di Stabilità 2016 che dopo l'ok in commissione Bilancio approda in aula alla Camera per l'approvazione.

Inoltre, le parti sociali chiedono di eliminare le penalità sulle pensioni anticipate visto che sono "già insite - ha detto Lamonica - nel sistema contributivo". La flessibilità in uscita, secondo le proposte formulate nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil sulla riforma pensioni, non la devono pagare i lavoratori. "La flessibilizzazione dell'età di uscita di qualche anno rispetto ai quasi 67 previsti dalla legge Fornero - ha sottolineato il segretario confederale Cgil - non deve comportare un ulteriore taglio del valore delle pensioni. Non lo accetteremmo".