"I più anziani in pensione ed i giovani a lavoro', è così che il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano intende affrontare il delicato tema della flessibilità in uscita dopo che, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso di rinviare l'argomento nel 2016. In queste settimane il deputato del Partito Democratico, infatti, è impegnato nella promozione di varie iniziative volte ad incalzare l'esecutivo sul tema previdenziale.
Damiano a Brescia per discutere sulla flessibilità
A margine dell'intervento tenutosi a Brescia presso la sede del Pd lo stesso Damiano ha reso note le intenzioni di rendere più flessibili le norme pensionistiche contenute nella tanto odiata Legge Fornero che hanno penalizzato gran parte degli italiani. E' una dura battaglia che il Pd conduce dal 2013: "la modernizzazione del sistema è quella della flessibilità del sistema pensionistico", sostiene ancora l'ex ministro del Lavoro.
Proposta Damiano, misura valida per i precoci
Cesare Damiano, ha ricordato poi, la proposta incamerata in Commissione Lavoro che prevede l'uscita a partire dal compimento del 62 esimo anno di età anagrafica accompagnata da un minimo di 35 anni di versamenti contributivi pena una decurtazione pari a 2 punti percentuali per ogni anno di anticipo dell'età pensionabile fino ad un massimo dell'8%. Da ricordare che, qualora il lavoratore decidesse di restare a lavoro oltre i 66 anni di età l'assegno pensionistico subirà un incremento graduale pari al 2 %, fino ad arrivare al compimento del 70 esimo anno di età.
Il disegno di legge n.857 di cui il deputato del Pd è il maggiore firmatario, prevede l'uscita anticipata dopo aver maturato almeno 41 anni di contributi: in questo caso non si andrà incontro a nessuna penalizzazione. Una misura valida per i lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare sin da giovani svolgendo mansioni prevalentemente faticosi e che hanno il diritto di lasciare in anticipo il lavoro.
Per il deputato del Pd l'argomento sulla flessibilità è stato rinviato più volte perché non sussistevano le condizioni ma ha rassicurato di affrontare il tema nel 2016: "E' una cosa che ci impegnerà nel 2016, sempre che ce la facciamo. Per me è un discrimine", ha concluso.