Per il segretario della Cgil, Susanna Camusso, l’intenzione di introdurre una norma per il licenziamento in 48 ore per i dipendenti pubblici identificati come ‘i furbetti del cartellino’ è solo propaganda.
Nei giorni scorsi, il premier Matteo Renzi aveva annunciato l’intenzione di portare al Consiglio dei Ministri di mercoledì prossimo una nuova norma che consenta di sospendere dal lavoro e dallo stipendio in 2 giorni i dipendenti della Pubblica Amministrazione sorpresi a timbrare il cartellino e poi andare via.
Camusso: le norme contro i fannulloni già ci sono
La leader della Cgil è intervenuta sul licenziamento in 48 ore per i dipendenti pubblici nel corso della conferenza stampa per la presentazione della Carta dei diritti universali del lavoro, il nuovo Statuto dei lavoratori sulla quale il sindacato apre una consultazione tra i propri iscritti.
‘Le regole per mandare a casa i fannulloni ci sono già’ ha sostenuto la Camusso, aggiungendo, inoltre, che ‘bisognerebbe piuttosto spiegare perché non funzionano, altrimenti è solo propaganda’. Si rischia, secondo i sindacati, di dare il via ad una campagna di delegittimazione dei lavoratori dipendenti pubblici che li fa sembrare tutti dei truffatori dello Stato, mentre è giusto colpire solo chi realmente mette in pratica comportamenti come quelli visti a Sanremo o a Roma.
Licenziamento in 48 ore per i dipendenti pubblici ‘fannulloni’: la proposta di Renzi
La misura per il licenziamento lampo dei dipendenti pubbliciassenteisti dovrebbe far parte di un primo pacchetto di misere che il ministro Madia presenterà in Consiglio dei Ministri e che dovrebbe avviare il percorso di riforma della Pubblica Amministrazione.
Nel darne l’annuncio, Renzi ha detto di voler portare da 102 a 2 i giorni necessari per licenziare il dipendente pubblico la cui falsa attestazione della presenza in servizio viene accertata in flagrante.
Attualmente, infatti, l’illecito può essere contestato entro 20 giorni al lavoratore, il quale ha a disposizione 10 giorni, prorogabili di altri 10, per difendersi.
In seguito, possono occorrere fino a 60 giorni per la conclusione della contestazione.
Con la nuova norma sul licenziamento lampo che il governo intende introdurre, occorrerebbero solo 48 ore per sospendere il dipendente pubblico dal lavoro e dallo stipendio, lasciando allo stesso solo 5 giorni per difendersi.