Non si placa l'acceso dibattito politico e pubblico riguardante il tema Pensioni, moltissimi i nodi 'spinosi' su cui si continua a discutere. Tra questi i più 'caldi' restano: la questione concernente l'opzione donna ultimo trimestre, la possibilità di estendere la legge 243/2004 anche agli uomini, la Quota 41 per i precoci e l'aspettativa di vita. Per questa ragione abbiamo deciso di intervistare la senatrice Pd Erica D'Adda, che proprio nei giorni scorsi si è esposta in prima linea presentando una mozione per assicurare che le risorse del 'contatore' non vengano destinate ad altro se non appunto ad opzione donna, ecco quanto emerso dalle sue parole.
Mozione per vincolare i fondi del contatore, lo scopo dell'atto 1 numero 00522
Il 24/2 ha presentato insieme ad altri senatori una mozione che ha riscontrato molto successo tra le donne che pubblicamente l'hanno ringraziata sul web. Può spiegarci che obiettivo si è posto l'atto 1 numero 00522?
L'obiettivo della mozione è quello di ottenere da parte del Governo che le risorse rimanenti e non utilizzate per i primi tre trimestri coprano le donne del quarto in modo certo. Il dettato della stabilità "Qualora dall'attività di monitoraggio risulti un onere previdenziale inferiore rispetto alle previsioni di spesa, con successivo provvedimento legislativo verrà disposto l'impiego delle risorse non utilizzate per interventi con finalità analoghe, ivi compresa la prosecuzione della medesima sperimentazione" mi rassicura abbastanza ma non mi lascia tranquilla per la mancata precisione del riferimento.
Opzione donna anche per gli uomini? Non complichiamo ulteriormente il quadro legislativo
Walter Rizzetto ha presentato una risoluzione in cui ha chiesto l'estensione dell'opzione donna come libera scelta anche per il sesso maschile. È favorevole o meno?
"Opzione donna", lo dice la parola, nasce come sperimentazione che guarda alle donne, la cui carriera lavorativa e il cui percorso di vita sono differenti da quelli maschili, soprattutto nel passato.
Direi quindi che è molto meglio impegnarci in una riforma della Legge Fornero, che complicare ulteriormente il quadro legislativo col rischio di non ottenere nulla.
Aspettativa di vita non funziona, precoci meritano attenzione, ma no riforma 'spezzatino'
I dati Istat mostrano come la mortalità sia aumentata rispetto al 2015, per questa ragione I lavoratori, specie i precoci, hanno scritto anche agli onorevoli Damiano e Rizzetto chiedendo loro di intervenire sulla riforma Fornero abolendo l'adeguamento biennale all'aspettativa di vita. I lavoratori sostengono che questa rincorsa infinita alla pensione sia ingiusta, specie dopo gli ultimi dati ufficiali Istat. Cosa ne pensa a tal riguardo?
Penso quello che ho detto sopra.
Occorre mettere mano presto alla riforma complessiva delle pensioni. L'adeguamento di vita è stato introdotto senza una vera analisi non solo modellistica, ma empirica e sociale, per cui io credo non funzioni. Per i precoci giusto intervenire, ma con razionalità. Il mio timore è lo "spezzatino". Troppe richieste, che rischiano di configgere o sovrapporsi, complicare il quadro normativo, quando serve la riforma della riforma. Davanti allo spezzatino, il Governo potrebbe avere buon gioco a non fare nulla, o il meno possibile.