Quella ottenuta ieri è stata una vittoria importante per i diplomati magistrale ante 2002 che vogliono essere inseriti nelle GaE (graduatorie ad esaurimento): la Plenaria ha confermato, in sede cautelare, quanto già espresso dal Consiglio di Stato e si è espressa a favore del loro inserimento. Le speranze dei migliaia di docenti interessati si sono accese nuovamente, alimentate anche dalla vittoria che la scorsa settimana si era ottenuta davanti la sezione sesta del Consiglio di stato, che con un'ordinanza datata 22 aprile 2016, aveva ammesso circa 8.000 diplomati con riserva nelle GaE.

Diplomati magistrale in GaE: il parere della Plenaria

L'ordinanza della Plenaria depositata ieri 27 aprile ha confermato quella che pochi giorni fa aveva espresso la sesta sezione del Consiglio di Stato: i diplomati magistrale che hanno ottenuto il titolo abilitante entro l'anno 2001/2002 hanno diritto all'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento. Sono anni che la questione si trascina e nell'ordinanza di ieri è stato chiaramente espresso il concetto che non esiste alcun motivo per discostarsi da quanto espresso in diverse ordinanze precedenti in cui è stato affermato che chi ha conseguito il diploma magistrale entro il 2002 possiede il titolo per essere inserito nelle graduatorie ad esaurimento.

Non sono servite a nulla le repliche messe a punto dai legali del Miur. Questo parere probabilmente permetterà di arrivare ad una svolta del caso e ottenere una sentenza definitiva a favore dei precari.

Parere favorevole della Plenaria: e ora?

Naturalmente l'ordinanza è di tipo cautelare e non si tratta di una sentenza definitiva: per ottenere l'ammissione definitiva nelle graduatorie ad esaurimento i diplomati magistrali ante 2002 devono attendere il giudizio definitivo del Tar (Tribunale amministrativo regionale) in qualità di giudice di primo grado. Ma è alquanto improbabile che la sentenza non tenga conto degli ultimi sviluppi ottenuti davanti al Consiglio di Stato e la Plenaria. Sono migliaia i precari coinvolti nella questione ed è possibile che il Miur si debba preparare all'ennesima sconfitta davanti ai precari.

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