Una lettera inviata proprio da un dirigente scolastico, il professor Eugenio Tipaldi dell'Istituto Comprensivo 'D'Aosta-Scura' di Napoli, al noto sito specializzato 'Orizzonte Scuola' offre lo spunto per riflettere su quelle che potranno essere le conseguenze dell'assegnazione dei premi meritocratici ai docenti. 

Bonus merito docenti, parla un dirigente scolastico: 'Gli insegnanti si spareranno tra loro'

Si è parlato molto dei 'super poteri' conferiti ai presidi ed è proprio un preside a criticare duramente il bonus introdotto con la Buona Scuola.

Il professor Tipaldi, infatti, ritiene che i docenti che saranno esclusi non cercheranno affatto di emulare i colleghi ma reagiranno in maniera completamente opposta. 'Non sono stato bravo e non mi hanno premiato? Bene, allora vorrà dire che, da ora in poi, farò il minimo indispensabile...'. Questa l'opinione del preside napoletano che continua la propria lettera, affermando che, secondo lui, all'interno delle scuole, si creerà inevitabilmente un clima di ostilità tra due fazioni contrapposte: i docenti 'bravi e premiati' e quelli esclusi. In questo modo, andrebbe a farsi benedire l'idea di una scuola collaborativa e il professor Tipaldi inorridisce al solo pensiero di avere a propria disposizione, in pratica, solo un gruppo di 'fedelissimi premiati': il preside finirebbe per ritrovarsi in una trincea dove due gruppi contrapposti inizierebbero a spararsi l'uno contro l'altro.

Comitato di valutazione: sì a docenti e dirigenti scolastici provenienti da altre scuole

Se da una parte il concetto del 'siamo tutti uguali' ha creato diversi danni alla scuola, dall'altra, Eugenio Tipaldi, ritiene che la soluzione ideale sarebbe quella della 'carriera', dove il bonus andrà a premiare il curriculum vitae del docente, in base ai risultati ottenuti sul piano della didattica, alla sua formazione e alle sue competenze. Inoltre, si ritiene che il comitato di valutazione dovrebbe includere dirigenti e docenti (oltretutto pagati per l'adempimento di questo incarico....) provenienti da un'altra scuola, in modo da garantire una maggiore neutralità di giudizio. Il professor Tipaldi conclude affermando che, in questo modo, i docenti esclusi non avrebbero nulla da ridire e si sentirebbero spronati a fare meglio, cercando di migliorare quelle che sono le loro attuali competenze.