È stato indetto un nuovo Sciopero Generale dei sindacati contro tutti provvedimenti dell'esecutivo Renzi, che hanno creato caos e problemi alla Scuola aumentando il malcontento tra il personale docente e Ata. Dalla Buona Scuola al concorso, alla chiamata diretta per i docenti, alla mobilità e le mancate assunzioni del personale Ata rimasto escluso dal piano assunzioni e privato anche delle supplenze, si sono susseguiti provvedimenti che hanno danneggiato il personale, ecco perché la nuova decisione di mobilitarsi con questo nuovo sciopero generale il 23 maggio

Le parole di Pantaleo su questo governo

Pantaleo ha parlato, indicendo questa nuova giornata di sciopero, di una precisa strategia dell'esecutivo, che vuole creare nella scuola divisioni per i docenti e differenziazioni tra docenti di serie A, di serie B e di serie C e inoltre negare diritti e riconoscimenti al personale Ata. 

I sindacati hanno dichiarato che avevano indicato loro stessi un’altra strada, cioè la stabilizzazione di tutti i precari, scaglionando gli aventi diritto all'assunzione in più anni.

Ecco perché la mobilitazione continuerà, con lo sciopero generale del 23 maggio e non si fermerà a quella sola data. I precari hanno dalla loro nuove sentenze: da ultima quella che ha riconosciuto un maxi risarcimento di 37 mensilità a dei ricorrenti Anief per violazione della reiterazione dei contratti. Gli esclusi dal concorso hanno avuto risposte positive ai loro ricorsi.  Eppure  il governo si ostina a dire no alle assunzioni di tanti aventi diritto al ruolo,  che hanno alle spalle anni di lavoro nella scuola.

Il governo non comprende il malcontento 

La ministra Giannini si è detta stupita della decisione di protestare contro un governo che assume (lo ha detto il giorno in cui è partito  il concorso). I motivi tuttavia sembrano esserci, dato che non si tratta di dipendenti della scuola "viziati" che protestano perché non sono mai contenti. I precari della scuola hanno atteso per anni una svolta, seguendo voci di corridoio e dichiarazioni che hanno creato via via illusioni.

Oggi migliaia di lavoratori della scuola, pur essendo necessari, sanno di non avere più un futuro per nuovi tagli agli organici e la decisione di escludere dal concorso molte migliaia di docenti. 

I sindacati hanno detto che la Giannini finge di non capire come stanno le cose, oppure non ha davvero capito: lo sciopero del 23 maggio è una risposta alla sua ostinazione di non dare ascolto a nessuno. Più volte i sindacati hanno espresso alla ministra e al governo la necessità di aprire un tavolo di dialogo ma hanno ricevuto come risposta un secco no.