I docenti e gli Ata con 36 mesi di servizio possono esultare, i giudici del lavoro stanno riconoscendo i diritti negati dal Miur. Una nuova sentenza, del Tribunale di Roma,condanna il Ministero dell’Istruzione per la reiterazione di contratti a tempo determinato per aver abusato del lavoro precario. L'Anief, che ha patrocinato la causa, esulta per il nuovo scacco matto al Miur, che si ostina a non assumere coloro che hanno lavorato per anni nella Scuola.

Sentenza del Tribunale di Roma

Il Giudice del Lavoro ha stabilito un risarcimento danni, per non aver osservato le norme e la sentenzaUesul precariato, pari a37 mensilità, a questo si aggiunga il diritto agli scatti di anzianità e agli interessi.

Rispetto ai quei pochi casi di giudici che rinviano le sentenze o sono reticenti con i precari (come il caso di poco tempo fa del giudice, che ha proposto a dei ricorrenti di rinunciare ai soldi del risarcimento per avere il solo ruolo), la stragrande maggioranza dei giudici applicano le norme, che vanno osservate oggi più che mai, dopo la sentenza Ue di novembre che condanna l'Italia per non aver assunto i precari con più di 3 anni di servizio.

Nessun dubbio, invece, per i giudici romani sul diritto sacrosanto, spettante a docenti precari per la violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE. La reiterazione dei contratti a termine, in questi casi aveva ampiamente superato il termine dei 36 mesi, e il Giudice ha rilevato che: “la reiterazione di contratti (...) pur se conforme al diritto nazionale, porta a ritenere violati i principi comunitari (...) ed è irrilevante la causale che ha determinato la stipula del contratto”.

Miur condannato al risarcimento

Il Miur è stato condannato a corrispondere ai ricorrenti, il risarcimento di 37 mensilità dell’ultima retribuzione percepita, a cui vanno aggiunti: gli interessi di legge, il diritto all’anzianità di servizio(in base al periodo di lavoro effettuato da precari) e gli interessi legali dalla pubblicazione della sentenza al saldo.

Inoltre, il ministero, in quanto parte soccombente deve sborsare 7.619,70 euro oltre accessori.

Una sentenza esemplare alcuni di questi docenti erano in servizio per più di 10 anni, adesso ci si chiede e gli altri? I docenti hanno quanto meno quest'anno avuto la possibilità di entrare di ruolo, eccezion fatta per coloro che non hanno voluto spostarsi e chi pur avendo trenta sei mesi di servizio è stato escluso dalla legge 107/2015, per il personale Ata è stato previsto ben altro trattamento, niente piano di assunzioni per il 2015/2016, nuovi tagli che si aggiungono ai 50 mila degli ultimi tre anni e per il 2016/2017 sono in previsioni altre riduzione organiche.

Il personale Ata,invece, è stato eliminato con la "furbata" dei tagli organici e il blocco assunzioni. Se tutte le sentenze dovessero dare ragione ai precari ricorrenti, il Miur avrà tutt'altro che un risparmio (basta fare due conti, sono più di 200 mila ad aver diritto a tale risarcimento).

Quando lo capiranno i nostri politici, che ormai chi ha per anni fatto il precario, ha un diritto che non gli si può negare.L'esecutivo di Renzi ha fatto per i docenti un miracolo assumendo un numero elevato di docenti, ma chi ha superato i 36 mesi è stato escluso, perché per fare il docente si deve superare un concorso, ma si doveva pensare prima a questo particolare, di abusare di contratti a termine e illudere migliaia di cittadini con il sogno del posto fisso che li ha distolti dal prendere altre strade lavorative.